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L’IMPORTANZA DELLA PRODUCIBILITÀ ENERGETICA NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

L’IMPORTANZA DELLA PRODUCIBILITÀ ENERGETICA NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Con il termine “producibilità energetica” di un impianto fotovoltaico si intende la quantità di energia elettrica che l’impianto è in grado di produrre. Questa dipende essenzialmente da quattro fattori:

  • la radiazione solare incidente sul sito di installazione;
  • l’orientamento e l’inclinazione dei moduli;
  • la presenza di ombreggiamenti o sporco;
  • le prestazioni dei componenti dell’impianto.

La radiazione solare incidente varia a seconda della posizione dove l’impianto viene collocato, cioè dipende dalla latitudine del sito e dalla altitudine a cui si trova l’impianto, ma varia anche nel “tempo” (nel corso dell’anno ma anche di un giorno). Ciò che comunque di solito principalmente interessa è la producibilità media annua di un impianto fotovoltaico: considerare questo parametro equivale in qualche modo a escludere la complessità introdotta dal fattore tempo, ed a concentrarsi solo sul fattore “geografico”. 

Per tale ragione, esistono mappe che riportano la quantità di radiazione solare (media annua) nelle varie aree della Terra e siti su cui è possibile ottenere dati semplicemente cliccando sulla zona di interesse, come quello di seguito linkato  

https://globalsolaratlas.info/

 

La quantità di energia prodotta da un impianto fotovoltaico dipende poi – a parità di altri fattori – dal posizionamento dei pannelli, cioè dall’orientazione e dall’inclinazione della loro superficie. L’orientazione ottimale della superficie del pannello è quella con esposizione a 0° Sud. Per quanto riguarda invece l’angolo di inclinazione, detto anche angolo di tilt, alle nostre latitudini è intorno ai 30° rispetto al piano orizzontale. Questa è la situazione ideale, che si considera quindi come “caso standard”.

 

Le perdite per ombreggiamento, in un impianto fotovoltaico, sono funzione della geometria di disposizione dei pannelli solari e degli ostacoli vicini presenti sul luogo di installazione, che possono ridurre anche sensibilmente le ore di sole nell’arco della giornata, soprattutto d’inverno. Il problema della gestione degli ombreggiamenti è dato dal carattere dinamico delle ombre, che si muovono sui pannelli seguendo il movimento del Sole. Quest’ultimo può essere previsto e calcolato con esattezza con appositi software che consentono di visualizzare lo sviluppo delle ombre nel tempo e tenerne conto in fase di progettazione.

L’effettiva producibilità energetica di un impianto fotovoltaico dipende, oltre che dal sito di installazione e dal posizionamento dei pannelli (e dalla presenza o meno di ombreggiamenti), anche da una serie di parametri tecnici legati alla qualità dei componenti utilizzati e alle scelte tecniche compiute in fase di progettazione. Fra questi parametri, spiccano l’efficienza dei pannelli fotovoltaici nel convertire la luce in elettricità, l’efficienza dell’inverter nel trasformare la corrente continua in alternata e quella dei restanti componenti dell’impianto, che sono soggetti a “perdite” elettriche.

 

L’Italia ha una producibilità media abbastanza alta, grazie all’ottima posizione geografica.

Nella tabella sottostante sono riportati i valori in kWh/kWp annui delle varie regioni italiane:

Piemonte

  

 

1104

Valle d’Aosta

  

 

1080

Lombardia

  

 

1009

Trentino-Alto Adige

  

 

1044

Veneto

  

 

1069

Friuli Venezia-Giulia

  

 

1067

Liguria

  

 

1033

Emilia-Romagna

  

 

1131

Toscana

  

 

1144

Umbria

  

 

1170

Marche

  

 

1215

Lazio

  

 

1261

Abruzzo

  

 

1235

Molise

  

 

1289

Campania

  

 

1145

Puglia

  

 

1366

Basilicata

  

 

1302

Calabria

  

 

1240

Sicilia

  

 

1350

Sardegna

  

 

1249

 

È chiaro quindi come il fotovoltaico sia tra le fonti di energia rinnovabili più vantaggiose nel nostro paese, su cui puntare per la transizione energetica.

 

LA DIRETTIVA REDII : UNA SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI

LA DIRETTIVA REDII : UNA SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI

Tutte le novità introdotte dal nuovo DL 8/11/2021 N.199, con particolare attenzione al fotovoltaico.

L’Unione europea ha fissato il target di riduzione delle emissioni di CO2 ad almeno il 55% al 2030 rispetto al 1990.

In Italia, per il settore elettrico, rispettare il target significa incrementare la quota di energia rinnovabile dal 38% attuale ad oltre il 70% entro il 2030, ovvero arrivare a 127GW installati complessivi. Nel periodo 2022-2030 pertanto sarà necessario un incremento di 70GW totali.

Questo obiettivo ha reso doverose delle misure di semplificazione e di sostegno per le rinnovabili, misure che sono anticipate nel Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199, la cosiddetta Direttiva RED II, entrato ufficialmente in vigore il 15/12/2021.

Ma vediamo insieme le principali novità introdotte dal decreto, in particolare per quello che riguarda il solare fotovoltaico.

È prevista una distinzione tra grandi impianti (>1MW) e piccoli impianti (<1MW).

Per i primi l’incentivo è attribuito attraverso procedure competitive di aste al ribasso, per contingenti di potenza. Nel secondo caso invece la domanda di accesso agli incentivi è presentata alla data di entrata in esercizio e non è richiesta la preventiva iscrizione a bandi o registri.

È previsto poi l’aggiornamento dei meccanismi di incentivazione, per gli impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo o in comunità energetiche rinnovabili (art.8), di potenza non superiore a 1 MW per ciascun impianto.

Per quanto riguarda autorizzazioni e procedure amministrative (art.18), la novità più importante è rappresentata dall’introduzione di una piattaforma unica digitale per la presentazione delle istanze, realizzata e gestita dal GSE, con modelli unici per le procedure di autorizzazione, che fornisca guida e assistenza lungo tutte le fasi della procedura amministrativa.

La direttiva contiene poi i decreti aree idonee e burden sharing (Art. 20), nei quali sono elencati:

  • principi e criteri omogenei per l’individuazione aree e superfici idonee e non idonee all’installazione FER per una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dal PNIEC;
  • criteri per individuare aree per impianti eolici e FV, modalità per minimizzare impatto, massima porzione di suolo occupabile per unità di superficie, impianti FER già installati, superfici tecnicamente disponibili;
  • modalità per individuare aree industriali dismesse e compromesse, abbandonate e marginali.

Come supporto alle Regioni nel processo di individuazione aree e attività̀ di monitoraggio connesse viene inoltre istituita una Piattaforma Digitale per le Aree Idonee (art.21), realizzata da GSE.

In ultimo, ma non meno importante, la modifica delll’art. 57 del DL Semplificazioni 2020 in tema di realizzazione di punti e stazioni di ricarica per i veicoli elettrici, intervenendo su tre ambiti principali (art.30):

  • Piattaforma Unica Nazionale per l’inserimento dei dati di indirizzo di residenza e parcheggio per i possessori di veicoli elettrici.
  • I comuni gestiscono l’installazione di punti di ricarica (PdR) pubblici, tenendo conto dei dati inseriti sulla PUN.
  • ARERA definisce le misure tariffarie per i PdR pubblici.

Noi di Energred siamo come sempre in prima linea per accompagnare le PMI italiane nella transizione energetica in questo momento storico così importante.

Se hai un’azienda e vuoi avere maggiori informazioni su come poterla rendere più sostenibile, puoi contattarci e saremo felici di dare tutto il nostro supporto, per un futuro solare!

LA NOSTRA NUOVA ANALISI SULL’ANDAMENTO DEI PREZZI DELL’ ENERGIA

La nostra nuova analisi sull'andamento dei prezzi dell'energia

Diversi fattori concorrono a spingere il PUN a livelli sempre maggiori. Le nostre previsioni sui possibili scenari per i prossimi mesi sono chiare.

 

Utilizzando i nostri modelli di elaborazione scenari abbiamo elaborato una nuova analisi, con lo scopo di determinare una possibile traiettoria del PUN negli ultimi mesi 2021. Abbiamo preso in considerazione oltre ai fattori contesto anche altri aspetti contingenti, quali la decisione degli stati dell’Unione Europea di consolidare le proprie scorte di gas naturale e l’arrivo della stagione in cui maggiore è il consumo di tale risorsa fossile, in un trend oramai certo di aumento della domanda da parte dei Paesi Asiatici ed in particolare della Cina.

Lo scenario per i prossimi mesi ed anni, è quello di crescita continua dei prezzi guidato dalla domanda di Gas Naturale e perturbato dalla crisi climatica.
Nel Q4-2021 i prezzi del PUN potrebbero continuare ad oscillare tra i 175€/MWh ed i 390€/MWh, mantenendosi sostanzialmente alti anche per i primi mesi del 2022 e scendere eventualmente solo nella seconda parte dell’anno. Rimanendo comunque stabilmente intorno ai 140€/MWh target.

Tre fattori concorrono a questa dinamica la cui durata non potrà dipendere, o meglio essere mitigata, da alcuna misura nazionale e tantomeno continentale.

Il decoupling dei prezzi del gas da quelli del petrolio e da contratti a lungo termine: i prezzi del gas sono stati, in contratti a lungo termine, sempre agganciati al prezzo della materia prima “correlata”, ovvero il petrolio. Questo vuol dire che il rapporto domanda/offerta (mercato spot) non era in grado di incidere sul prezzo di tale risorsa. Oggi non è più così: a guidare il prezzo vi sono i crescenti volumi di domanda (+30% in un anno) che provengono dall’Asia, su cui una nazione come l’Italia ed un continente come l’Europa non possono quasi nulla (rappresentando quest’ultima solo il 10% della domanda globale). Dai prezzi del gas dipende il prezzo dell’energia elettrica, perché sono le centrali turbogas, grazie alla loro flessibilità operativa, a coprire i picchi della domanda sul nostro mercato e dunque a fare il prezzo del mercato.

La crescita dei prezzi dei certificati delle CO2: ad oggi una tonnellata di CO2 (certificato) viene scambiata a circa 60€, ma la direzione è quella segnata dal meccanismo del BCA (Border Carbon Adjustment) approvato dalla UE, ovvero di 90€/tonCO2 come iniziale giusto costo legato ai relativi danni ambientali.

La crescita della domanda legata all’elettrificazione dei consumi: i volumi di domanda non stanno ancora crescendo in modo significativo ma è possibile pensare che gli operatori siano già psicologicamente in uno scenario di prezzi che “sconta” un futuro caratterizzato da molte più utenze elettriche (industriali, residenziali e per i trasporti) e da maggiori costi di gestione degli impianti tradizionali per la generazione centralizzata da fonti fossili, per i quali si ridurrà lo spazio commerciale e le marginalità.

Per condurre l’analisi sono stati definiti tre possibili scenari, innestati su una “base line” rappresentata dai valori del PUN e dai volumi di energia scambiati sul mercato elettrico Italiano sino ad oggi nel 2021: “best case scenario”, “average case scenario”, “worst case scenario”.

BASE LINE

  • Pun Medio Pesato 2021: 92,6€
  • Crescita Base Annua Pun Medio Pesato 2021: +138%

Ogni settimana ed ogni mese in più in queste condizioni significano maggiori costi e stress operativi per le imprese. Conseguenze spiacevoli che oggi in italia, grazie alle nostre capacità progettuali, grazie al servizio energia Care&Share®, è possibile risolvere e superare, garantendo, nel Paese del Sole, dei prezzi dell’energia in autoconsumo da fotovoltaico incomparabili con i costi dell’energia da rete.

senza considerare gli enormi vantaggi in termini di riduzione dell’impronta di carbonio e dunque maggiore sostenibilità.

  • Per le piccole imprese (impianti tra i 30kWp ed i 50kWp) prezzo di autoconsumo massimo a 145€/MWh.
  • Per le medie imprese (impianti tra 50kWp e 150kWp) prezzo di autoconsumo massimo a 132€/MWh.
  • Per impianti oltre i 200-300kWp siamo scesi fino al minimo storico di 103€/MWh.

I prossimi mesi ed anni saranno fondamentali per rivedere il modo di produrre e consumare l’energia, investendo in modo massiccio sulla generazione distribuita da rinnovabili per isolare – o rendere più resilienti – aziende e società civile dagli sconvolgimenti commerciali (domanda-offerta) e industriali (tecnologia e fonti) a cui un iper-connesso mondo dell’energia sarà sempre più esposto.

Fonti:

GME – Gestore del Mercato Elettrico, Esiti Mercati, GSE – Rapporto Statistico FER 2019, Morgan Stanley Report via Zero Hedge, Bloomberg BNEF, Rivista Energia.

Autori:

Giorgio Mottironi – Responsabile Marketing EnergRed, Dorina Polinari, Ricercatrice e Content Manager EnergRed.

NON ESISTONO IMPIANTI FOTOVOLTAICI UGUALI TRA LORO

NON ESISTONO IMPIANTI FOTOVOLTAICI UGUALI TRA LORO

PER DIMENSIONARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SI DEVONO ANALIZZARE MOLTEPLICI FATTORI PER RENDERNE MASSIMA L’EFFICIENZA, SOPRATTUTTO IN CASO DI AUTOCONSUMO

 

Nella nostra attività quotidiana siamo abituati a sostenere al posto dei nostri clienti tutti gli oneri finanziari e gestionali per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: questo significa che la fase di progettazione è fondamentale per la buona riuscita di ogni singola iniziativa

E’ una situazione che ci tiene costantemente sotto pressione e che non ammette errori: ma in questo modo abbiamo avuto l’opportunità di consolidare la nostra competenza con gli strumenti di dimensionamento preliminare, di far crescere la nostra esperienza nel riuscire ad affrontare ogni singola peculiarità di un mercato complesso e specifico come quello Italiano, e di creare degli algoritmi proprietari per creare un giusto bilanciamento tra auto-consumo ed immissione in rete.

Non bisogna dimenticarsi che, ad esempio con la nostra metodologia “Care & Share”, per 12 anni si è fianco a fianco con il cliente, nella sua azienda, supportandolo in primis per la conduzione dell’impianto e poi per ogni ulteriore evenienza.

Tutto deve essere pensato per essere ben funzionante ed in grado di soddisfare gli attori coinvolti.

È chiaro quindi come sia fondamentale e di nostro primario interesse realizzare un impianto con materiali di alta qualità e progettarlo in modo tale che l’efficienza sia massima, poiché il nostro guadagno, ed il beneficio del cliente, si basa sul fatto che questo funzioni alle sue massime potenzialità.

Non sarebbe affatto conveniente avere impianti con uno scarso rendimento, dato che guadagniamo sull’energia da essi prodotta e utilizzata dal cliente. Tantomeno sarebbe per noi di beneficio dover continuamente intervenire con opere di riparazione e manutenzione.

È nostra premura quindi, già nelle fasi preliminari, analizzare tutte le caratteristiche di un determinato progetto.

Riccardo Celio, uno dei nostri ingegneri, ci spiega punto per punto quali sono tutti i fattori da valutare in fase di progettazione di un impianto fotovoltaico, affinché le sue performance siano ottimali:

  • Posizione geografica: le regioni latitudini più sud d’Italia hanno un irraggiamento migliore rispetto a quelle più a nord. Inoltre anche l’altitudine fa differenza. Una zona montuosa che conserva temperature medie più basse è migliore per il funzionamento dei pannelli solari che tendono a produrre meno quando si surriscaldano.
  • Orientamento del tetto: va sempre calcolata la migliore posizione possibile per i pannelli. La condizione ottimale è quella in cui questi si possono esporre direttamente a sud. Il secondo migliore posizionamento è verso est, successivamente ovest, mentre il nord è sempre l’ultima scelta.
  • Inclinazione dei pannelli: se il tetto è spiovente l’inclinazione dei pannelli diventa obbligata e si può coprire tutta la superficie a disposizione, poiché non si creano ombre. In caso di tetto piano invece si posizionano i pannelli con un’inclinazione di 30°, che è quella ottimale per l’Italia. In questo caso per evitare l’ombreggiamento tra pannelli è importante calcolare anche la distanza tra un pannello e l’altro. Nel caso in cui ci sia necessità di aumentare il numero di pannelli installati si può valutare di ridurre l’inclinazione fino a 15°, così da rendere l’ombreggiatura nulla o poco significativa.
  • Ombreggiature locali: vanno infine tenute in considerazione eventuali ombreggiature locali causate da elementi esterni come ingressi a scale, palazzi adiacenti, alberi ecc.. da questi si deve tenere una certa distanza, ma va comunque valutata la posizione. Se ad esempio l’ombra arriva nel tardo pomeriggio si può pensare di mettere comunque i pannelli in quella zona e dare priorità alla quantità.

Energred  inoltre si avvale della tecnologia degli ottimizzatori Solaredge, che limitano l’ombreggiamento ai soli pannelli interessati senza alterare l’efficienza dell’intera stringa.

Tutto questo può essere perfettamente riassunto nella nostra metodologia proprietaria Care&Share, che significa proprio prendersi cura e condividere.

Analizziamo le esigenze di ogni singolo cliente, per elaborare la migliore proposta possibile e la più vantaggiosa per entrambi. L’interesse del cliente è infatti anche il nostro. Dopodiché realizziamo l’impianto a regola d’arte e ne condividiamo il valore generato.

L’energia è il nostro lavoro e la nostra passione.

Lockdown e sviluppo fotovoltaico in Italia

LOCKDOWN E SVILUPPO FOTOVOLTAICO IN ITALIA

Secondo l'Osservatorio FER, realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna del 2020 le  nuove installazioni di fotovoltaico raggiungono quota 625MWp.

 

Nonostante il dato negativo rispetto al 2019 si evidenzia per il fotovoltaico un trend mensile che conferma i dati del 2019 per tutte le taglie, ad esclusione degli impianti utility scale ( >1MWp ), per i quali nel 2020 si ha un contributo di circa 130MWp inferiore.

Il fotovoltaico, infatti, è l’unica fonte rinnovabile ad aver risentito poco degli effetti della pandemia. Probabilmente ciò è dovuto ai costi di acquisto e di gestione nettamente inferiori rispetto ad altre fonti, quali eolico ed idrolettrico, che invece hanno subito un calo importante. Questa ipotesi è confermata dal peso percentuale annuale del fotovoltaico sul tot delle rinnovabili prese in considerazione (eolico ed idroelettrico), che è passato dal 62% di MW totali installati del 2019 all’80% del 2020.

Installazioni Fonti Rinnovabili Italia

Analizzando l’andamento trimestrale si nota come nell’ultimo anno le installazioni si siano concentrare nei mesi luglio-settembre (Q3) probabilmente per i rallentamenti dei mesi precedenti (marzo-aprile) di lockdown che hanno influito sulle attività degli operatori nel portare a termine i lavori e dei gestori di rete per la connessione degli impianti. C’è da dire che negli ultimi 3 anni i trimestri Q3 e Q4 sono sempre stati quelli con il maggior numero di installazioni, raggiungendo 1,4GWp di potenza installata contro 1,1GWp dei mesi precedenti, con un picco di 358MWp nel Q4 del 2019.

Con 796MWp installati dal 2016 al 2020 quindi il Q4 sembra essere il trimestre solare in Italia.

Un altro dato molto importante emerge dal totale dei MW installati negli ultimi anni: dal 2018 al 2019 si osserva una crescita del 150% che avrebbe potuto portare ad un tot di 1.107MWp installati nel 2020. Il trend in forte crescita del 2019 sarebbe sicuramente potuto continuare, senza gli effetti dovuti al COVID-19.

Installazioni Fotovoltaico Italia 2020 per taglia di impianto

Analizzando il numero di impianti connessi e le diverse classi di potenza, si possono fare le seguenti considerazioni: le PMI, che stimiamo comprese tra i 10kwp ed 1MWp, rappresentano circa il 50% della potenza tot installata nell’anno 2020. La taglia media di un impianto fotovoltaico di una PMI è circa 50kWp. Questo perché le classi di potenza più rappresentate sono quelle tra i 10kWp e i 100kWp.

Considerando che il gap da colmare entro il 2030, per raggiungere il target del PNIEC, è di circa 30.500MWp di potenza installata, dovendo dare le PMI un contributo del 50%, l’obiettivo è di rendere ecosostenibili grazie al solare circa 30.000 PMI ogni anno, per i prossimi 10 anni.

Nel 2020 si è rimasti ancora molto lontani da questo traguardo, arrivando a connettere impianti per 6.000 PMI. C’è bisogno quindi di aumentare il numero di installazioni del 400%, investendo circa 1,2 miliardi di euro ogni anno nella transizione energetica delle PMI legata alla generazione distribuita da fonte solare. Obiettivo non impossibile, ma anzi assolutamente sostenibile se i numeri dovessero tornare quelli del 2019.

Tale investimento consentirebbe di evitare l’emissione di 1 milione di tonnellate all’anno di CO2, per una media di 1.350€ per ogni tonnellata, ma con notevoli benefici economici associati: ogni tonnellata di CO2 non emessa grazie al fotovoltaico rappresenterà un potenziale risparmio di 102€ circa dai consumi elettrici dell’azienda.

E’ un dato fondamentale oggi che si parla di tassare le emissioni di CO2 fino anche a 100€ per tonnellata.

Ci aspettiamo che, con il superamento della pandemia, si possa riprendere il trend osservato durante l’ultimo trimestre del 2019.

EnergRed vuole fortemente essere protagonista in questa missione, ed accompagnare nella transizione energetica un numero sempre maggiore di PMI italiane e per questo ha messo a disposizione delle aziende la possibilità di candidarsi ad un programma chiamato “PMI Zero Emissioni”, il quale prevede nel 2021 investimenti per realizzare fino a 20MWp di impianto in autoconsumo (configurazione SEU) con la metodologia Care&Share®.

Cosa significa? Tutti gli oneri di realizzazione, conduzione e manutenzione dell’impianto sono a carico di EnergRed stessa, mentre all’azienda viene data la possibilità di auto-consumare l’energia prodotta ad un prezzo più basso di quello della rete (oggi 142€/MWh), producendo notevoli benefici economici ambientali.

Dopo 12 anni l’impianto viene ceduto a titolo gratuito all’azienda che, a quel punto, avrà energia 100% green a zero costi, per altri 20 anni circa.

Elaborazione dati: EnergRed, Dott.ssa Dorina Polinari, Giorgio Mottironi

Fonte: ANIE Federazione

UNO DEI TERRITORI PIU’ COLPITI DALL’INQUINAMENTO E’ PROPRIO L’EMILIA ROMAGNA. 

UNO DEI TERRITORI PIù COLPITI DALL'INQUINAMENTO è PROPRIO
L'EMILIA-ROMAGNA

La collaborazione con un’associazione importante e storica come la CNA Bologna, da anni impegnata nello sviluppo e il miglioramento delle opportunità nel campo dell’industria e dell’artigianato, è un forte segnale per le aziende del territorio che vogliono finalmente intraprendere la strada per un futuro sostenibile. 

 

EnergRed è nata con la missione di dotare la maggior parte delle PMI italiane di una fonte rinnovabile per autoprodurre la propria energia. Un passo importante è stato compiuto, verso il raggiungimento di questo traguardo, grazie all’accordo con CNA Bologna. I dati della qualità dell’aria in Emilia-Romagna, registrati nel 2020, non sono particolarmente positivi. Infatti nonostante la situazione pandemica che ha portato ad una notevole riduzione dell’emissione di gas inquinanti, i valori registrati sono simili a quelli degli anni precedenti.

Si resta comunque entro i limiti annuali previsti dalla normativa, ma con sempre più frequenti superamenti giornalieri (e per lunghi periodi) dei valori massimi.

D’altronde la Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa.

La situazione preoccupante è dovuta in particolare alla conformazione orografica del Bacino Padano. Il problema non è che vengono emesse molte più sostanze inquinanti rispetto agli altri paesi ma che in un’area come la Pianura Padana è più complesso smaltire queste alte concentrazioni a causa di uno scarso movimento dell’aria. Tra i principali inquinanti atmosferici, come si può leggere nei dati riportati dall’ARPAE, ci sono il PM10 e il più pericoloso è PM2,5. Si tratta di sostanze prodotte principalmente dalla combustione dei motori a scoppio degli autoveicoli, dall’usura dei freni e pneumatici e dal riscaldamento domestico e industriale, centrali per la produzione di energia comprese.

Molto incidono comunque le altre emissioni provenienti dalle attività industriali o della filiera agro-alimentare presenti nella zona.

La concentrazione di PM10 nel bacino padano il 14 gennaio 2020

L’andamento dell concentrazione di PM10 dal 12 al 18 gennaio 2020

Fonte immagini: Prepair “data sharing infrastucture

Gli sforzi per arginare il problema devono andare in due direzioni: da un lato pensare a come smaltire l’inquinamento prodotto, ma soprattutto, dall’altro lato è fondamentale ridurre le emissioni. 

Il fotovoltaico è senza dubbio tra le soluzioni più idonee alla riduzione delle emissioni a livello industriale, e grazie ad EnergRed oggi diventa anche facilmente attuabile.

Diverse aziende dell’Emilia-Romagna hanno già usufruito dei benefici dell’offerta Care&Share di Enregred, dotandosi di un impianto fotovoltaico senza nessun investimento o costo di gestione, potendo così avere energia 100% green ad un prezzo più conveniente di quello della bolletta. La proposta inoltre non prevede nessun obbligo di autoconsumo e quindi nessun costo fisso per l’azienda. Un doppio vantaggio quindi: diretto sul conto economico e indiretto sull’immagine green del proprio brand.

Grazie a questo sistema innovativo che sfrutta la modalità di impianto fotovoltaico SEU (Sistema Efficiente di utenza), Energred vuole essere protagonista della transizione energetica italiana, verso un futuro più ecosostenibile.

Per questo ci auguriamo di poter contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni nei prossimi anni, al fianco delle CNA locali.

FOTOVOLTAICO: QUANTO STA CRESCENDO E PERCHÉ

NEL MONDO DELLE RINNOVABILI IL SOLARE STA CRESCENDO SIGNIFICATIVAMENTE, COMPLICE ANCHE LA PANDEMIA DA COVID-19, CHE NON SOLO HA CAUSATO UN CALO DELLE EMISSIONI GLOBALI DI CO2, MA HA ANCHE RIDOTTO LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA COMBUSTIBILI FOSSILI, TREND CHE POTREBBE PROSEGUIRE ANCHE IN FUTURO

Nel 2020 e le emissioni globali di CO2 dal settore energetico sono diminuite di circa il 7%, ed i ricercatori stimano che probabilmente le emissioni non raggiungeranno mai più il massimo storico del 2018. 

La pandemia mondiale, infatti, ha contribuito a diminuire in maniera significativa le emissioni di CO2mandando in crisi il carbone, che sta diventando sempre meno protagonista nella produzione di energia elettrica. Secondo gli studiosi del Potsdam Institute for Climate Impact Research potrebbe trattarsi di un trend irreversibile, grazie anche al sostegno delle misure di politica climatica.

Il carbone sta subendo una crisi più importante rispetto ad altre fonti di energia, spiega lo studio, per una ragione semplice: se la domanda di elettricità cala, le centrali a carbone vengono solitamente spente per evitare di dover far fronte agli ingenti costi di gestione. Il discorso è ben diverso per le fonti di energia rinnovabile poiché gli impianti eolici e fotovoltaici, una volta costruiti, hanno costi di gestione molto più bassi e possono quindi continuare a funzionare anche se la domanda di energia elettrica si riduce.

L’energia solare in particolare è quella che risulta essere in maggiore sviluppo.

Secondo le stime dell’ultimo report di Fitch Solutions entro il 2023 dovrebbero venire installati in tutto il mondo impianti fotovoltaici per 675 GW sorpassando i 482 GW previsti per il settore eolico. La capacità delle fonti di energia rinnovabile non idroelettriche dovrebbe raddoppiare tra il 2018 e il 2028, raggiungendo quasi i 2,4 TW. Entro il 2028, il solare dovrebbe coprire il 48% del totale delle rinnovabilinon idroelettriche rispetto al 44% proveniente dagli impianti eolici. Secondo il report, parte del successo del solare si deve alla rapidità di messa in posa degli impianti che richiedono solo alcuni mesi d’installazione rispetto ai tempi più lunghi necessari per l’eolico e l’idroelettrico. 

Di qui la forte attrattiva per nuovi investimenti nel settore.

Inoltre, mai come ora installare un impianto in grado di sfruttare l’energia del sole si rivela economicamente vantaggioso. Il costante calo dei costi di produzione, l’efficienza tecnologica raggiunta e, soprattutto, le recenti agevolazioni economiche stanziate dai vari governi permettono di recuperare l’investimento iniziale e di essere in possesso di un asset importante e duraturo. Gli studi di settore che si protraggono da molti anni permettono di apportare costantemente modifiche tecnologiche che garantiscono un prodotto sempre più efficiente e di qualità.

Intraprendere un percorso di cambiamento verso uno stile di vita più attento all’ambiente può sembrare una scelta piuttosto coraggiosa. Però le opportunità che si presentano davanti a noi al giorno d’oggi semplificano e rendono vantaggiosa questa transizione energetica, in cui l’energia solare può essere sfruttata al meglio e può essere un investimento vincente sul lungo periodo, consentendo di risparmiare sui costi energetici futuri e di puntare concretamente all’autonomia energetica.

Le associazioni ambientaliste chiedono a Draghi un Paese 100 per cento rinnovabile. Nasce il ministero della transizione ecologica.

Durante le consultazioni con le parti sociali del 10 febbraio 2021 sono stati affrontati diversi temi tra cui: lo sviluppo energie rinnovabili, la mobilità sostenibilel’innovazione industriale. 

Greenpeace Italia ha consegnato al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi il rapporto “Italia 1.5” , un piano che permetterebbe all’Italia di rispettare l’Accordo di Parigi, diventando a emissioni zero, con vantaggi economici, occupazionali e di indipendenza energetica.

Lo studio, commissionato da Greenpeace Italia all’Institute for Sustainable Future di Sydney (ISF), utilizza per lo scenario italiano una metodologia già applicata su scala globale per lo scenario di decarbonizzazione del Pianeta promossa dalla DiCaprio Foundation e realizzata dalla stessa ISF, dall’Agenzia aerospaziale tedesca (DLR) e dall’Università di Melbourne.

«Secondo il nostro studio “Italia 1.5”, infatti, con una rivoluzione energetica che punti con decisione alla totale decarbonizzazione del Paese e allo sviluppo delle rinnovabili, entro il 2030 in Italia si avrebbe la creazione di 163 mila nuovi posti di lavoro: un aumento del 65 per cento circa dell’occupazione diretta nel settore energetico. Anche dal punto di vista economico la transizione potrebbe essere interamente finanziata grazie ai risparmi derivanti dalla mancata importazione di combustibili fossili al 2030. Un cambio sistemico che condurrebbe a enormi vantaggi economici nei decenni a seguire», dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

Hanno partecipato all’incontro anche il presidente nazionale Stefano Ciafani e il direttore generale Giorgio Zampetti per il WWF,la presidente Donatella Bianchi e il vicepresidente Dante Caserta per Legambiente.

Draghi inoltre ha confermato la creazione di un Ministero della Transizione Ecologica, che interagirà con gli altri ministeri, dallo Sviluppo economico all’Agricoltura, e alla cui guida gli ambientalisti hanno chiesto una persona competente e di alto profilo, dicendosi certi che Draghi saprà scegliere il nome giusto.

L’Europa vuole fortemente la transizione energetica e l’Italia sembra non voler mancare questo momento storico. Noi di Energred non possiamo che essere d’accordo.

Risultato immagini per transizione ecologica

Fonte greenpeace.org

ENERGRED organizza nuovo webinar con CNA Firenze

Grazie alla collaborazione con CNA Firenze, abbiamo organizzato uno webinar, giovedì 4 febbraio dalle ore 11 alle 12.30 per consentire agli imprenditori di cogliere le grandi opportunità offerte dal cambiamento epocale introdotto dalla rivoluzione delle modalità di approvvigionamento dell’energia elettrica. Intraprendere il percorso della transizione energetica prevede considerevoli vantaggi per le imprese sia in termini economici che ecologici.

I nuovi provvedimenti introducono le configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità energetica, a cui possono partecipare persone fisiche, PMI ed Enti Locali. 

Le comunità energetiche sono un’estensione del Sistema Efficiente di Utenza (SEU), un modello già esistente da diversi anni sul mercato che consente a un produttore di vendere energia elettrica, prodotta localmente da fonte rinnovabile, direttamente a un utilizzatore. Quest’ultimo, senza alcun onere e/o impegno finanziario, può abbattere considerevolmente il costo dell’energia e al contempo rendere la propria attività ecosostenibile. Si ha pertanto un vantaggio diretto sul conto economico e uno indiretto sull’immagine green del proprio brand. 

Partecipa al webinar e diventa protagonista della rivoluzione! 

Iscriviti qui; https://forms.gle/YM9MnQi2uJU3Zjad7

Intervengono per Energred:

Moreno Scarchini – La rivoluzione nel sistema elettrico

Luca Triolo – Il Seu (Sistema Efficiente di Utenza) come embrione di comunità energetica

Barbara Pieragnoli – Care&Share La proposta Seu di Energred per una transizione energetica a costo zero per gli imprenditori.

Modera Iacopo Fabbrini – CNA Firenze

Bollette, scattano gli aumenti per luce e gas

Con la fine dell’anno arriva la consueta revisione delle tariffe dell’energia per famiglie e piccole imprese

Brutte notizie in arrivo con la fine dell’anno: per il gas l’aumento sarà del 4,5%, mentre è ancora più elevato per l’energia elettrica, pari al 5,3%. 

Le prospettive per una ripresa dell’economia, grazie all’inizio delle campagne vaccinali, hanno fatto salire i prezzi delle materie prime. Il petrolio, come si è visto nelle ultime settimane, è tornato verso quota 50 dollari. Così come le quotazioni del gas naturale, tornate ai livelli di un anno fa, sulla spinta della domanda della Cina e dai paesi asiatici, i primi a uscire dall’emergenza Covid.

La ripresa  economica ha, però, come contraltare l’aumento delle tariffe per le famiglie, le partite Iva e le piccole medie imprese, causato dall’aumento delle materie prime. Lo spiega in una nota l’Arera, l’authority che regola i settori energia, reti e ambiente e che è indicata per legge a rivedere ogni tre mesi le tariffe di elettricità e gas. 

Un ulteriore incentivo a pensare al passaggio alle fonti rinnovabili.

fonte: www.repubblica.it