Energia: la ‘stangata’ di Capodanno.

Aumenti in bolletta per le famiglie italiane: l’energia costerà di più nel nuovo anno.

Sono arrivati di soppiatto, fra le bollicine dei brindisi beneaugurali, i pandori e i panettoni, mentre i più ottimisti mangiavano le rituali lenticchie o gli acini di uva, nella speranza di imprevisti sostanziosi guadagni.

Sono gli aumenti in bolletta per le forniture energetiche nel primo trimestre del 2018: + 5,3% per l’elettricità e + 5% per il gas.

Annunciati il 29 Dicembre 2017 con un comunicato dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, comporteranno alla famiglia-tipo italiana una spesa di circa 535 € per la bolletta elettrica e di 1044 € per quella del gas, con un aumento, nell’anno scorrevole compreso fra il 1° Aprile 2017 e il 31 Marzo 2018, rispettivamente del +7,5% e del +2,1% rispetto al periodo analogo precedente. (Con ‘anno scorrevole’ si intende l’anno composto dal trimestre oggetto dell’aggiornamento e i tre trimestri precedenti, considerando il consumo associato a ogni trimestre).

Quali le cause di questi aumenti?

Secondo il medesimo documento dell’Autorità sono diversi:

  • l’aumento complessivo dei costi di approvvigionamento, causati dalla variazione delle quotazioni all’ingrosso negli ultimi mesi, e dei costi di dispacciamento;
  • l’applicazione della revisione delle agevolazioni per le imprese energivore prevista dal Governo uscente;
  • l’aumento dei costi per l’adeguamento e la sicurezza del sistema;
  • l’aumento dei costi per l’importazione della materia prima (nel caso del gas).

Le posizioni delle associazioni dei consumatori sono abbastanza nette.

Secondo le parole riportate dall’ANSA di Carlo Rienzi, presidente del Codacons “Si tratta di aumenti delle tariffe del tutto sproporzionati e che avranno un impatto elevatissimo sui nuclei familiari numerosi e sulle famiglie a reddito medio-basso”.

Gli effetti, come troppo spesso accade, saranno quindi un ulteriore salasso per gli esangui portafogli degli italiani.

Di Guido Pacifici

Fonti di Riferimento: Comunicato dell’Autorità per l’EnergiaANSAFederconsumatori

USA: Quando la strategia elettrica nazionale è un successo.

SunShot, l’iniziativa dell’ex Presidente Obama, porta negli Stati Uniti il costo della produzione energetica da fotovoltaico a 6 centesimi a kWh. Annunciati importanti investimenti nel settore

President Barack Obama delivers remarks on energy after a tour of a Solar Panel Field at the Copper Mountain Solar 1 Facility, the largest photovoltaic plant operating in the country with nearly one million solar panels powering 17,000 homes, in Boulder City, Nevada, March 21, 2012. (Official White House Photo by Lawrence Jackson)

Il 12 settembre scorso lo U.S. Department of Energy [DOE] ha annunciato un importante, e sorprendente, risultato: grazie alla recente competitività e all’abbattimento dei costi nel mercato delle tecnologie fotovoltaiche, gli obiettivi previsti per il 2020 dalla SunShot Initiative, sono stati già raggiunti: il costo della produzione energetica fotovoltaica è scesa fino a 6 centesimi di dollaro per kilowattora (kWh).

La SunShot Initiative è una linea programmatica e di sviluppo voluta dall’ex-Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, indirizzata a rendere più competitiva l’energia prodotta da fotovoltaico nei confronti delle fonti tradizionali. Grazie agli ultimi risultati pubblicati, il Solar Energy Technologies Office [SETO], l’Ufficio del DOE che si occupa di Energia Solare, ha fissato nuovi, e più ambiziosi, obiettivi per il 2030.

L’abbattimento dei costi di produzione del settore, inoltre, ha portato Daniel Simmons, Acting Assistant Secretary for Energy Efficiency and Renewable Energy, ad annunciare nuovi importanti investimenti pari a circa 82 milioni di dollari, nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie finalizzate a rafforzare affidabilità e resilienza della rete elettrica grazie all’integrazione sempre maggiore dell’energia solare.

Questo annuncio conferma come le energie rinnovabili siano una strada quasi obbligata nel futuro prossimo, non solo per i suoi evidenti vantaggi di natura ambientale, ma anche perché è economicamente conveniente, e lo sarà sempre di più.

Una recente ricerca dell’Università di Edimburgo ricorda inoltre, che le fonti fossili tradizionali sono sempre a rischio esaurimento, creando potenziali squilibri energetico-economici a chi si fa trovare impreparato.

Barack Obama lo aveva capito, a differenza del suo successore Trump, le cui dichiarazioni e atti fanno in apparenza pensare a una controtendenza.

E da noi in Italia? Quali saranno le strategie energetiche future? Purtroppo, troppo spesso, i nostri politici non sembrano essere in grado di comunicarlo con chiarezza…

Di Guido Pacifici

Fonti: ANSAComunicazione dello U.S. Department of Energy [in Inglese], Ricerca Università di Edimburgo sull’esaurimento di petrolio e gas naturale in GB [in Inglese]

Strategia Elettrica Nazionale: come far valere la propria opinione

Sul sito del MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, fino al 12 Luglio sarà possibile inviare commenti, segnalazioni e proposte relative alla prossima stesura della Strategia Elettrica Nazionale.

Con una dichiarazione congiunta, i ministri Carlo Calenda (Ministero dello Sviluppo Economico) e Gianluca Galletti (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), hanno dato il via, dal 13 Giugno scorso, a una consultazione pubblica sulla Strategia Elettrica Nazionale.

Sarà possibile per chiunque inviare le proprie idee, pareri, e commenti in merito, qui

“Aumentare la competitività del Paese – così si apre il messaggio comune – migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico…”

Concetti semplici e forti che richiedono un impegno diretto da parte di ogni componente della filiera energetica: produttori, distributori, e consumatori in primis.

L’invito a partecipare in modo diretto è un segnale forte da parte delle istituzioni, e allo stesso tempo un vincolo morale da parte loro, assunta nei confronti delle generazioni presenti e future, che potranno, e dovranno, essere sia parti attive che recipienti di questo necessario passo verso gli obbiettivi fissati nell’Accordo di Parigi, firmato il 22 Aprile del 2016.

Riassunto dei punti principali dell’Accordo (Fonte ANSA)

Un appuntamento cui non si può assolutamente mancare…

di Guido Pacifici