«Le imprese sono chiamate a rendere sempre più conto del loro impatto sulla società: questo è il significato più profondo della “responsabilità sociale d’impresa” (RSI), una consapevolezza che non è riducibile alla filantropia o ad operazioni di immagine (greenwashing), ma riguarda il modo con cui sono concepite e vissute nel profondo le attività aziendali, tutelando i diritti fondamentali e creando valore condiviso» spiega Moreno Scarchini, ceo di EnergRed (www.energred.com).
La responsabilità sociale d’impresa (RSI) è ormai una priorità mondiale. «Di fronte ai disastri ambientali, al cambiamento climatico, all’incremento del divario tra le aree ricche e quelle povere del pianeta, cresce la consapevolezza che la politica, da sola, è impotente, se non accompagnata dall’impegno diretto delle imprese ed alla necessaria transizione verso fonti di energia pulita e rinnovabile» sottolinea
Moreno Scarchini, ceo di
EnergRed (
www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane.
Ma questa non è una novità per EnergRed che fin dalla sua creazione ha adottato una cultura aziendale improntata alla RSI, muovendosi fin dall’inizio su due livelli, il primo legato alla tutela dei diritti fondamentali ed il secondo alla creazione di valore condiviso, volendosi riferire allo sviluppo di soluzioni innovative capaci di coniugare performance economiche ed impatto socio-ambientale positivo.
Sul primo livello, lo scorso ottobre la E.S.Co. presieduta da Scarchini —da sempre in prima linea per la difesa della salute e della sicurezza, ma anche per la tutela del diritto al lavoro e della dignità dei lavoratori— è arrivata ad adottare misure in quel momento impopolari a tutela del diritto all’accesso al lavoro per tutti, anche per chi preferisse scegliere un percorso di prevenzione e di protezione personale che non fosse quello del vaccino.
Ma quello di EnergRed non fu un caso isolato: da Ducati a Lamborghini, da Toyota a Bonfiglioli Riduttori passando per IMA – Industria Macchine Automatiche, le aziende più socialmente responsabili adottarono soluzioni analoghe. Fino ad arrivare a manifestazioni di solidarietà sociale anche più eclatanti, come nel caso di Brunello Cucinelli che durante la pandemia concesse ai non vaccinati di stare a casa con un’aspettativa retribuita di 6 mesi.
Sul secondo livello, uno dei maggiori successi di EnergRed è affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», invece quello nel comune di Villetta Barrea (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei parchi nazionali più antichi d’Italia, inaugurato cento anni fa, il 9 settembre 1922, dove la E.S.Co. è scesa in prima linea con il primo progetto italiano di «comunità a impatto energetico quasi zero».
Grazie ad una collaborazione pubblico-privato che ha visto il coinvolgimento dei cittadini attraverso il crowdfunding —altro valore aggiunto per la RSI— a Villetta Barrea EnergRed si è fatta promotrice ed artefice del ripristino di una centrale mini-idroelettrica che risale al 1910.
«È stato il nostro “flagship project”, un progetto attraverso il quale vogliamo arrivare alla creazione di molteplici comunità energetiche a impatto quasi zero in tutt’Italia» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.
«La parola comunità non è stata scelta a caso perché queste realtà vanno oltre gli aspetti meramente tecnici ed economici, diventando fenomeni sociali che rispondono a bisogni locali, oltre che alla sfida globale della transizione ecologica. Insomma il “glocal” si fa largo tra le comunità energetiche che stanno nascendo in Italia, con un approccio “win-win” pubblico-privato» spiega Giorgio Mottironi, marketing manager di EnergRed.
L’E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane si propone ora di estendere i benefici all’intero Paese, rendendo il fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende, sinonimo di creatività al servizio dell’uomo. E nell’ambito del suo programma RSI, per il 2023 EnergRed si propone anche di finanziare progetti di riforestazione finalizzati al contrasto ai cambiamenti climatici.
Ma affinché sorgano nuovi modelli di progresso è necessario un maggiore impegno da parte delle PMI. Secondo un sondaggio dell’International Center for Social Research realizzato a febbraio 2023, infatti, solo il 18% delle piccole e medie imprese italiane attua misure nell’ambito della RSI e/o comunque della sostenibilità.