Energred per il nuovo impianto fotovoltaico di Lavanderia Arizona a Rosignano Marittimo

Energred per il nuovo impianto fotovoltaico di Lavanderia Arizona a Rosignano Marittimo

Con una potenza installata di 144 kWp sul tetto della nuova sede da poco inaugurata,
il progetto testimonia un impegno ambientale forte della lavanderia industriale
con un’importante ricaduta anche da un punto di vista economico.

Lavanderia Arizona, solida realtà da oltre 30 anni punto di riferimento nel settore delle lavanderie industriali nella provincia di Livorno, ha scelto EnergRed per intraprendere la transizione green.

L’impianto fotovoltaico, che sorge sul tetto della nuova sede, ha una potenza installata di 144 kWp.

Molteplici i benefici che derivano dalla scelta green dell’azienda:  la riduzione della dipendenza da fonti energetiche tradizionali, un risparmio sui costi energetici di quasi 400mila euro (per una produzione pari all’80% del valore iniziale al 25° anno di esercizio dell’impianto), e un impatto positivo sull’ambiente. Saranno infatti oltre 40 le tonnellate di emissioni di CO2 evitate ogni anno, pari alla piantumazione di oltre 2mila alberi. Tutto questo senza investimenti e senza pensieri, grazie al modello Care&Share a consumo.

Lavanderia Arizona ha infatti stipulato un accordo di 12 anni, senza nessuna spesa o onere, né per la costruzione dell’impianto, né per la gestione e manutenzione dello stesso, impegnandosi a pagare – con un forte vantaggio economico –  solo l’energia auto-consumata. Al termine del periodo contrattuale, Lavanderia Arizona diventerà proprietaria dell’asset, massimizzando così i benefici legati alla produzione e auto-consumo di energia da fonte rinnovabile.

“Siamo felici di collaborare con una realtà produttiva così solida, in crescita e aperta alle innovazioni, ingredienti fondamentali per avviare progetti a lungo termine: Lavanderia Arizona è il tipico esempio di azienda con cui il nostro modello a lungo termine risulta vicendevolmente vincente, con un’offerta che ci rende unici e competitivi sul mercato” commenta Moreno Scarchini, CEO di Energred, leader nello sviluppo di soluzioni di autoconsumo distribuito nell’energia verde.

La mission di Energred è quella di accompagnare le Aziende Italiane nella transizione energetica, trasformando i costi in opportunità.

Europlastics completa la transizione energetica: energia green autoprodotta con il nuovo impianto fotovoltaico EnergRed e una riduzione annua di 300 tonnellate di CO2

Europlastics completa la transizione energetica: energia green autoprodotta con il nuovo impianto fotovoltaico EnergRed e una riduzione annua di 300 tonnellate di CO2

Sono molteplici le rivoluzioni che hanno interessato negli ultimi anni Europlastics, azienda fondata nel 1999 e specializzata nello stampaggio a iniezione di materiali termoplastici per il settore automotive.

Dotato di una potenza di 486 kWp, il nuovo impianto fotovoltaico realizzato da EnergRed supporta la strategia di sostenibilità di Europlastics volta alla riduzione dei propri consumi ed alla compensazione delle proprie emissioni: ben 292 tonnellate di CO2 evitate all’anno, pari a 3.890 alberi piantumati.

La nostra attenzione verso l’ambiente ha trovato una nuova concretezza con questo progetto di autoproduzione di energiacommenta Antonio Dodaro, CEO di Europlastics. “Abbiamo subito accolto con molto entusiasmo l’innovativa proposta di EnergRed: l’impianto è stato, infatti, finanziato interamente dalla società fornitrice e verrà ripagato sulla base della produzione energetica autoconsumata. Questa nuova modalità di investimento, senza onerose immobilizzazioni finanziarie inziali, ci consentirà una significativa compensazione delle emissioni di CO2, ma anche una importante riduzione dei costi energetici. Fondi che destineremo all’innovazione ed allo sviluppo di prodotti e processi sempre più sostenibili.

Siamo entusiasti di supportare, nel suo percorso di transizione energetica, un’azienda così aperta e consapevole del valore della sostenibilità nello svolgere la propria attivitàaggiunge Moreno Scarchini, CEO di EnergRed. “La sintonia con il management è stata sin da subito immediata, con una visione comune per un futuro sempre più sostenibile.”

  Sull’esempio di Europlastics, tante altre aziende italiane possono e devono aprire gli occhi sull’importanza strategica di dotarsi della capacità di produrre in casa l’energia elettrica di qualità, di cui necessitano per la propria attività. In questo modo è possibile rendersi indipendenti dalle oscillazioni dei prezzi dell’energia e guardare al futuro con positività.

La mission di EnergRed è quella di accompagnare le Aziende italiane nella transizione green, senza costi e soprattutto senza pensieri, con passione e creatività.

 

CARE&SHARE: SCOPRI LA METODOLOGIA PROPRIETARIA DI ENERGRED

CARE&SHARE: SCOPRI LA METODOLOGIA PROPRIETARIA DI ENERGRED

Energred è una ESCo che da anni opera nel settore delle rinnovabili, con la mission di dotare le PMI italiane di un Impianto Fotovoltaico per l’autoconsumo di Energia Green.

Per raggiungere questo obiettivo ha ideato una metodologia proprietaria detta Care&Share, che si basa sull’attenzione alle esigenze di ogni singolo cliente e sulla condivisione con quest’ultimo del valore generato.

Come funziona Care&Share nel dettaglio?

Grazie ad un’accurata attività analitica e creativa, si arriva a proporre la migliore soluzione per dotare l’azienda di un Impianto Fotovoltaico e iniziare subito il cammino verso la transizione energetica.

Si tratta di un processo in 3 fasi:

  • ANALISI DELLO STATO ATTUALE: Viene analizzata la situazione specifica di ogni cliente, ovvero i consumi, il ciclo di lavoro ed il sito prescelto per installare l’asset. Con l’ausilio delle più moderne tecnologie vengono selezionate le possibilità più adatte a ottimizzare il rendimento abbattendo i costi.
  • PROPOSTA DI INTERVENTO: Sulla base dei risultati della suddetta analisi vengono formulate una serie di proposte d’intervento, con diverse opzioni tecnologiche, consentendo al cliente di scegliere piani di produzione e condivisione personalizzati. 
  • REALIZZAZIONE E CONDIVISIONE: Si passa alla realizzazione degli interventi prescelti, trasformando il valore potenziale in valore reale e condividendolo con il cliente, che avrà sempre sotto controllo il bilancio economico e potrà verificare costantemente i propri margini di guadagno.

Si tratta di un approccio totalmente innovativo.

Energred inizialmente aveva incentrato il proprio core-business sugli impianti in configurazione SEU. Con il tempo però sono emerse necessità diverse per alcuni clienti e l’approccio SEU, pur rimanendo il più vantaggioso per la maggior parte delle realtà, presentava dei limiti in alcuni casi. Per questo motivo Energred ha deciso di ampliare la metodologia Care&Share introducendo altri tipi di soluzioni, 3 in totale:

  • A CONSUMO: non prevede investimenti da parte del cliente, che pagherà solamente l’energia autoconsumata.
  • A PRODUZIONE: non prevede investimenti da parte del cliente, il quale però ha una rata fissa. In entrambi i casi al termine del contratto l’impianto viene ceduto a titolo gratuito.
  • CHIAVI IN MANO: è la classica soluzione chiavi in mano in cui il cliente acquista l’impianto e gode da subito del 100% dei benefici. Energred include la manutenzione ed il servizio di asset managment per i primi 2 anni.

Il Servizio Energia Care&Share include anche la possibilità di installare gratuitamente colonnine di ricarica di veicoli elettrici, per aumentare la produzione e condivisione di valore con l’azienda.

Grazie all’accurata analisi preliminare e all’utilizzo di un algoritmo proprietario, è Energred a suggerire al cliente, con dati alla mano che mostrano i risparmi economici anno per anno, quale sia la soluzione che meglio si adatti alla sua Azienda. In questo modo si può avviare la transizione energetica senza rischi e senza pensieri, affidandosi all’esperienza di un partner qualificato.

L’IMPORTANZA DELLA PRODUCIBILITÀ ENERGETICA NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

L’IMPORTANZA DELLA PRODUCIBILITÀ ENERGETICA NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Con il termine “producibilità energetica” di un impianto fotovoltaico si intende la quantità di energia elettrica che l’impianto è in grado di produrre. Questa dipende essenzialmente da quattro fattori:

  • la radiazione solare incidente sul sito di installazione;
  • l’orientamento e l’inclinazione dei moduli;
  • la presenza di ombreggiamenti o sporco;
  • le prestazioni dei componenti dell’impianto.

La radiazione solare incidente varia a seconda della posizione dove l’impianto viene collocato, cioè dipende dalla latitudine del sito e dalla altitudine a cui si trova l’impianto, ma varia anche nel “tempo” (nel corso dell’anno ma anche di un giorno). Ciò che comunque di solito principalmente interessa è la producibilità media annua di un impianto fotovoltaico: considerare questo parametro equivale in qualche modo a escludere la complessità introdotta dal fattore tempo, ed a concentrarsi solo sul fattore “geografico”. 

Per tale ragione, esistono mappe che riportano la quantità di radiazione solare (media annua) nelle varie aree della Terra e siti su cui è possibile ottenere dati semplicemente cliccando sulla zona di interesse, come quello di seguito linkato  

https://globalsolaratlas.info/

 

La quantità di energia prodotta da un impianto fotovoltaico dipende poi – a parità di altri fattori – dal posizionamento dei pannelli, cioè dall’orientazione e dall’inclinazione della loro superficie. L’orientazione ottimale della superficie del pannello è quella con esposizione a 0° Sud. Per quanto riguarda invece l’angolo di inclinazione, detto anche angolo di tilt, alle nostre latitudini è intorno ai 30° rispetto al piano orizzontale. Questa è la situazione ideale, che si considera quindi come “caso standard”.

 

Le perdite per ombreggiamento, in un impianto fotovoltaico, sono funzione della geometria di disposizione dei pannelli solari e degli ostacoli vicini presenti sul luogo di installazione, che possono ridurre anche sensibilmente le ore di sole nell’arco della giornata, soprattutto d’inverno. Il problema della gestione degli ombreggiamenti è dato dal carattere dinamico delle ombre, che si muovono sui pannelli seguendo il movimento del Sole. Quest’ultimo può essere previsto e calcolato con esattezza con appositi software che consentono di visualizzare lo sviluppo delle ombre nel tempo e tenerne conto in fase di progettazione.

L’effettiva producibilità energetica di un impianto fotovoltaico dipende, oltre che dal sito di installazione e dal posizionamento dei pannelli (e dalla presenza o meno di ombreggiamenti), anche da una serie di parametri tecnici legati alla qualità dei componenti utilizzati e alle scelte tecniche compiute in fase di progettazione. Fra questi parametri, spiccano l’efficienza dei pannelli fotovoltaici nel convertire la luce in elettricità, l’efficienza dell’inverter nel trasformare la corrente continua in alternata e quella dei restanti componenti dell’impianto, che sono soggetti a “perdite” elettriche.

 

L’Italia ha una producibilità media abbastanza alta, grazie all’ottima posizione geografica.

Nella tabella sottostante sono riportati i valori in kWh/kWp annui delle varie regioni italiane:

Piemonte

  

 

1104

Valle d’Aosta

  

 

1080

Lombardia

  

 

1009

Trentino-Alto Adige

  

 

1044

Veneto

  

 

1069

Friuli Venezia-Giulia

  

 

1067

Liguria

  

 

1033

Emilia-Romagna

  

 

1131

Toscana

  

 

1144

Umbria

  

 

1170

Marche

  

 

1215

Lazio

  

 

1261

Abruzzo

  

 

1235

Molise

  

 

1289

Campania

  

 

1145

Puglia

  

 

1366

Basilicata

  

 

1302

Calabria

  

 

1240

Sicilia

  

 

1350

Sardegna

  

 

1249

 

È chiaro quindi come il fotovoltaico sia tra le fonti di energia rinnovabili più vantaggiose nel nostro paese, su cui puntare per la transizione energetica.

 

LA DIRETTIVA REDII : UNA SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI

LA DIRETTIVA REDII : UNA SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI

Tutte le novità introdotte dal nuovo DL 8/11/2021 N.199, con particolare attenzione al fotovoltaico.

L’Unione europea ha fissato il target di riduzione delle emissioni di CO2 ad almeno il 55% al 2030 rispetto al 1990.

In Italia, per il settore elettrico, rispettare il target significa incrementare la quota di energia rinnovabile dal 38% attuale ad oltre il 70% entro il 2030, ovvero arrivare a 127GW installati complessivi. Nel periodo 2022-2030 pertanto sarà necessario un incremento di 70GW totali.

Questo obiettivo ha reso doverose delle misure di semplificazione e di sostegno per le rinnovabili, misure che sono anticipate nel Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199, la cosiddetta Direttiva RED II, entrato ufficialmente in vigore il 15/12/2021.

Ma vediamo insieme le principali novità introdotte dal decreto, in particolare per quello che riguarda il solare fotovoltaico.

È prevista una distinzione tra grandi impianti (>1MW) e piccoli impianti (<1MW).

Per i primi l’incentivo è attribuito attraverso procedure competitive di aste al ribasso, per contingenti di potenza. Nel secondo caso invece la domanda di accesso agli incentivi è presentata alla data di entrata in esercizio e non è richiesta la preventiva iscrizione a bandi o registri.

È previsto poi l’aggiornamento dei meccanismi di incentivazione, per gli impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo o in comunità energetiche rinnovabili (art.8), di potenza non superiore a 1 MW per ciascun impianto.

Per quanto riguarda autorizzazioni e procedure amministrative (art.18), la novità più importante è rappresentata dall’introduzione di una piattaforma unica digitale per la presentazione delle istanze, realizzata e gestita dal GSE, con modelli unici per le procedure di autorizzazione, che fornisca guida e assistenza lungo tutte le fasi della procedura amministrativa.

La direttiva contiene poi i decreti aree idonee e burden sharing (Art. 20), nei quali sono elencati:

  • principi e criteri omogenei per l’individuazione aree e superfici idonee e non idonee all’installazione FER per una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dal PNIEC;
  • criteri per individuare aree per impianti eolici e FV, modalità per minimizzare impatto, massima porzione di suolo occupabile per unità di superficie, impianti FER già installati, superfici tecnicamente disponibili;
  • modalità per individuare aree industriali dismesse e compromesse, abbandonate e marginali.

Come supporto alle Regioni nel processo di individuazione aree e attività̀ di monitoraggio connesse viene inoltre istituita una Piattaforma Digitale per le Aree Idonee (art.21), realizzata da GSE.

In ultimo, ma non meno importante, la modifica delll’art. 57 del DL Semplificazioni 2020 in tema di realizzazione di punti e stazioni di ricarica per i veicoli elettrici, intervenendo su tre ambiti principali (art.30):

  • Piattaforma Unica Nazionale per l’inserimento dei dati di indirizzo di residenza e parcheggio per i possessori di veicoli elettrici.
  • I comuni gestiscono l’installazione di punti di ricarica (PdR) pubblici, tenendo conto dei dati inseriti sulla PUN.
  • ARERA definisce le misure tariffarie per i PdR pubblici.

Noi di Energred siamo come sempre in prima linea per accompagnare le PMI italiane nella transizione energetica in questo momento storico così importante.

Se hai un’azienda e vuoi avere maggiori informazioni su come poterla rendere più sostenibile, puoi contattarci e saremo felici di dare tutto il nostro supporto, per un futuro solare!

LA NOSTRA NUOVA ANALISI SULL’ANDAMENTO DEI PREZZI DELL’ ENERGIA

La nostra nuova analisi sull'andamento dei prezzi dell'energia

Diversi fattori concorrono a spingere il PUN a livelli sempre maggiori. Le nostre previsioni sui possibili scenari per i prossimi mesi sono chiare.

 

Utilizzando i nostri modelli di elaborazione scenari abbiamo elaborato una nuova analisi, con lo scopo di determinare una possibile traiettoria del PUN negli ultimi mesi 2021. Abbiamo preso in considerazione oltre ai fattori contesto anche altri aspetti contingenti, quali la decisione degli stati dell’Unione Europea di consolidare le proprie scorte di gas naturale e l’arrivo della stagione in cui maggiore è il consumo di tale risorsa fossile, in un trend oramai certo di aumento della domanda da parte dei Paesi Asiatici ed in particolare della Cina.

Lo scenario per i prossimi mesi ed anni, è quello di crescita continua dei prezzi guidato dalla domanda di Gas Naturale e perturbato dalla crisi climatica.
Nel Q4-2021 i prezzi del PUN potrebbero continuare ad oscillare tra i 175€/MWh ed i 390€/MWh, mantenendosi sostanzialmente alti anche per i primi mesi del 2022 e scendere eventualmente solo nella seconda parte dell’anno. Rimanendo comunque stabilmente intorno ai 140€/MWh target.

Tre fattori concorrono a questa dinamica la cui durata non potrà dipendere, o meglio essere mitigata, da alcuna misura nazionale e tantomeno continentale.

Il decoupling dei prezzi del gas da quelli del petrolio e da contratti a lungo termine: i prezzi del gas sono stati, in contratti a lungo termine, sempre agganciati al prezzo della materia prima “correlata”, ovvero il petrolio. Questo vuol dire che il rapporto domanda/offerta (mercato spot) non era in grado di incidere sul prezzo di tale risorsa. Oggi non è più così: a guidare il prezzo vi sono i crescenti volumi di domanda (+30% in un anno) che provengono dall’Asia, su cui una nazione come l’Italia ed un continente come l’Europa non possono quasi nulla (rappresentando quest’ultima solo il 10% della domanda globale). Dai prezzi del gas dipende il prezzo dell’energia elettrica, perché sono le centrali turbogas, grazie alla loro flessibilità operativa, a coprire i picchi della domanda sul nostro mercato e dunque a fare il prezzo del mercato.

La crescita dei prezzi dei certificati delle CO2: ad oggi una tonnellata di CO2 (certificato) viene scambiata a circa 60€, ma la direzione è quella segnata dal meccanismo del BCA (Border Carbon Adjustment) approvato dalla UE, ovvero di 90€/tonCO2 come iniziale giusto costo legato ai relativi danni ambientali.

La crescita della domanda legata all’elettrificazione dei consumi: i volumi di domanda non stanno ancora crescendo in modo significativo ma è possibile pensare che gli operatori siano già psicologicamente in uno scenario di prezzi che “sconta” un futuro caratterizzato da molte più utenze elettriche (industriali, residenziali e per i trasporti) e da maggiori costi di gestione degli impianti tradizionali per la generazione centralizzata da fonti fossili, per i quali si ridurrà lo spazio commerciale e le marginalità.

Per condurre l’analisi sono stati definiti tre possibili scenari, innestati su una “base line” rappresentata dai valori del PUN e dai volumi di energia scambiati sul mercato elettrico Italiano sino ad oggi nel 2021: “best case scenario”, “average case scenario”, “worst case scenario”.

BASE LINE

  • Pun Medio Pesato 2021: 92,6€
  • Crescita Base Annua Pun Medio Pesato 2021: +138%

Ogni settimana ed ogni mese in più in queste condizioni significano maggiori costi e stress operativi per le imprese. Conseguenze spiacevoli che oggi in italia, grazie alle nostre capacità progettuali, grazie al servizio energia Care&Share®, è possibile risolvere e superare, garantendo, nel Paese del Sole, dei prezzi dell’energia in autoconsumo da fotovoltaico incomparabili con i costi dell’energia da rete.

senza considerare gli enormi vantaggi in termini di riduzione dell’impronta di carbonio e dunque maggiore sostenibilità.

  • Per le piccole imprese (impianti tra i 30kWp ed i 50kWp) prezzo di autoconsumo massimo a 145€/MWh.
  • Per le medie imprese (impianti tra 50kWp e 150kWp) prezzo di autoconsumo massimo a 132€/MWh.
  • Per impianti oltre i 200-300kWp siamo scesi fino al minimo storico di 103€/MWh.

I prossimi mesi ed anni saranno fondamentali per rivedere il modo di produrre e consumare l’energia, investendo in modo massiccio sulla generazione distribuita da rinnovabili per isolare – o rendere più resilienti – aziende e società civile dagli sconvolgimenti commerciali (domanda-offerta) e industriali (tecnologia e fonti) a cui un iper-connesso mondo dell’energia sarà sempre più esposto.

Fonti:

GME – Gestore del Mercato Elettrico, Esiti Mercati, GSE – Rapporto Statistico FER 2019, Morgan Stanley Report via Zero Hedge, Bloomberg BNEF, Rivista Energia.

Autori:

Giorgio Mottironi – Responsabile Marketing EnergRed, Dorina Polinari, Ricercatrice e Content Manager EnergRed.

LE NOSTRE PREVISIONI SUI PREZZI DELL’ENERGIA PER LA FINE DEL 2021

LE NOSTRE PREVISIONI SUI PREZZI DELL'ENERGIA PER LA FINE DEL 2021

Nonostante il già forte rialzo dei prezzi dell’energia a settembre, l’apertura del 01 ottobre fa segnare un nuovo record per la componente energia: PUN medio a oltre 200€/MWh.

Le nostre analisi sono chiare e purtroppo sottendono ad un continuo aumento che sarà sostenuto da diversi fattori:

  • L’arrivo della stagione invernale e il conseguente aumento della domanda interna di gas. Dai prezzi del gas dipende il prezzo dell’energia elettrica, perché sono le centrali turbogas, grazie alla loro flessibilità operativa, a coprire i picchi della domanda sul nostro mercato e dunque a fare il prezzo del mercato.
  • Il basso volume di scorte di gas a livello europeo legato al rispetto dei minimi di fornitura del gigante Russo dei fossili Gazprom.
  • La crescita dei prezzi dei certificati delle CO2: ad oggi una tonnellata di CO2 (certificato) viene scambiata a circa 60€, ma la direzione è quella segnata dal meccanismo del BCA (Border Carbon Adjustment) approvato dalla UE, ovvero di 90€/tonCO2 come iniziale giusto costo legato ai relativi danni ambientali.
  • La crescita della domanda legata all’elettrificazione dei consumi: i volumi di domanda non stanno ancora crescendo in modo significativo ma è possibile pensare che gli operatori siano già psicologicamente in uno scenario di prezzi che “sconta” un futuro caratterizzato da molte più utenze elettriche (industriali, residenziali e per i trasporti).
  • La necessità di aumentare la marginalità per le grandi utility della produzione centralizzata da fonti fossili, perché sarà sempre meno determinante per la produzione del “base load” con un possibile aumento dei costi di gestione (legati a manutenzioni, adeguamenti normativi, dismissioni, internalizzazione dei costi ambientali).

Guardiamo agli ultimi 20 anni.

Il valore del PUN su base annuale è ancora lontano dal record del 2008, e comunque ben lontano da riflettere le dinamiche che stanno riconfigurando il mercato dell’energia: è molto consistente la possibilità che il PUN raggiunga una media di oltre 90-100€/MWh su base annua per il 2021, ed è probabile che per farlo debba arrivare a toccare i 180-200€/MWh di media nei prossimi mesi (come da trend registrato in settembre).

Per questo motivo noi di ENERGRED, in accordo con i nostri principi di condivisione del valore e con la nostra mission di guidare le PMI italiane nelle transizione energertica,  abbiamo deciso di bloccare i prezzi dell’energia in auto-consumo ai nostri clienti, per tutta la durata dei contratti.

Grazie alla metodologia Care&Share® sarà possibile garantire dei prezzi omnicomprensivi dell’energia in autoconsumo incomparabili con i costi dell’energia da rete, senza considerare gli enormi vantaggi in termini di riduzione dell’impronta di carbonio e dunque maggiore sostenibilità.

  • Per le piccole imprese (impianti tra i 30kWp ed i 50kWp) prezzo di autoconsumo massimo a 145€/MWh.
  • Per le medie imprese (impianti tra 50kWp e 150kWp)  prezzo di autoconsumo massimo a 132€/MWh.
  • Per impianti oltre i 200-300kWp siamo scesi fino al minimo storico di 103€/MWh.

Con noi l’azienda potrà usufruire di tutti i benefici di un asset rinnovabile ed avviare un percorso di transizione che la vedrà protagonista del territorio, grazie ad altre soluzioni che attiveremo gratuitamente come:

  • colonnine di ricarica veicoli elettrici;
  • sistemi di monitoraggio;
  • diagnosi energetiche;
  • sviluppo comunità energetiche.

ENERGRED, LA GEOGRAFIA DEL SOLARE IN ITALIA

Ecco come sono distribuiti per regioni e per province gli oltre 986 mila impianti fotovoltaici presenti oggi in Italia. EnergRed.com, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare, aggiorna l’andamento delle installazioni e calcola i valori procapite

(ajcom) Risultano già ad oggi operativi nel nostro paese 986.313 impianti fotovoltaici di tutte le taglie, per una potenza attuale di 22,5 GW che —secondo le analisi tendenziali “business as usual” di EnergRed— a dicembre 2021 salirà a 23 GW, con un numero di impianti aggiuntivi pari a circa 554 unità.

«Numeri che lasciano ben sperare in merito al raggiungimento degli obiettivi al 2030, per i quali mancano all’appello  30 GW aggiuntivi di fotovoltaico che dovremo riuscire ad installare entro i prossimi 10 anni» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare fotovoltaico.

Ma vediamo nella geografia tracciata da EnergRed come sono distribuiti a livello regionale gli impianti fotovoltaici per potenza e per numerosità in Italia.

Per quanto riguarda il numero di impianti, sul podio troviamo la Lombardia con 153.339 impianti, seguita da Veneto (140.883 impianti) ed Emilia-Romagna (102.827 impianti). Poi ancora seguono Piemonte (68.520), Lazio (66.112), Sicilia (63.068), Puglia (57.243),Toscana (51.243), Sardegna (41.839) e Campania (39.219), che messe insieme totalizzano oltre tre quarti del totale.

Se poi vogliamo concentrarci sulle province, è Roma a posizionarsi al primo posto con 39.365 impianti, seguita sul podio da Brescia (31.856) e Treviso (31.770). Le altre province nella top-10 di EnergRed sono Padova (29.243), Vicenza (25.879), Torino(24.965), Bergamo (22.219), Verona (22.182), Milano (21.278) e Venezia (21.258).

Per quanto riguarda invece la potenza installata al primo posto c’è la Puglia con 2,975 GW, seguita dalla Lombardia (2,668 GW) e dall’Emilia-Romagna (2,266 GW). Seguono Veneto (2,194 GW), Piemonte (1,775 GW), Sicilia (1,525 GW), Lazio (1,478 GW), Marche (1,153 GW), Sardegna (1 GW) e Campania (0,913 GW).

«Gli impianti più grandi, sopra i 10 MW, in Italia sono 49 e producono complessivamente 1,2 GW, ma quelli più rilevanti in termini di potenza sono senz’altro quelli che vanno dai 200 kW a 1 MW: ben 12 mila impianti che nel nostro Paese sviluppano complessivamente 7,7 GW e che si trovano prevalentemente in Puglia dove 1.877 impianti di questa taglia realizzano 1,6 GW» spiega Giorgio Mottironimarketing manager di EnergRed.

Secondo gli analisti di EnergRed, gli impianti al di sopra del MW di potenza ammontano attualmente ad appena 1.276 unità e producono 4,8 GW di potenza. A guidare la classifica in questo ambito è il Lazio con 146 stutture.

Cambiando prospettiva, secondo quanto ha potuto appurare EnergReda settembre 2021 risulta un installato fotovoltaico pro-capite nel nostro paese pari a 434 watt. Un traguardo di tutto rilievo, se consideriamo che a fine 2010 questo valore era di appena 61 watt.

Le regioni con il valore procapite più elevato sono Marche (756 watt procapite), quasi il doppio della media nazionale pari appunto a 434 watt, Puglia (741 W) e Basilicata (696 W) che si collocano sul podio. A seguire Sardegna (610 W), Molise (599 W), Abruzzo (596 W), Umbria (588 W), Emilia-Romagna (508 W), Friuli-Venezia Giulia (481 W) e Veneto (447 W).

Pioniere in questo settore rimane senz’altro EnergRed. Il suo «flagship project», quello nel comune di Villetta Barrea (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale, è stato il primo progetto italiano di «comunità a impatto energetico quasi zero», andando a riqualificare una piccola centrale idroelettrica grazie ad una collaborazione pubblico-privato che vede il coinvolgimento dei cittadini attraverso il crowdfunding.

«Abbiamo voluto essere promotori ed artefici del ripristino delle centrali mini-idroelettriche italiane, un patrimonio architettonico e storico —quella di Villetta Barrea risale al 1910— fortemente identitario, con un importante impatto ambientale positivo. Per noi quello nel Parco Nazionale d’Abruzzo è un “flagship project” attraverso il quale arrivare alla creazione di molteplici comunità energetiche a impatto quasi zero in tutt’Italia» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.

«E la parola comunità non è stata scelta a caso perché queste realtà vanno oltre gli aspetti meramente tecnici ed economici, diventando fenomeni sociali che rispondono a bisogni locali, oltre che alla sfida globale della transizione ecologica. Insomma il “glocal” si fa largo tra le comunità energetiche che stanno nascendo in Italia, con un approccio “win-win” pubblico-privato» spiega Giorgio Mottironimarketing manager di EnergRed (www.energred.com).

L’E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili, si propone ora di estendere i benefici all’intero Paese, portando il levelized cost of energy della tecnologia fotovoltaica a 0,04 euro/kWh in tutt’Italia entro il prossimo anno e facendo così del fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende e per i cittadini.

«Non dimentichiamo che la capacità fotovoltaica del nostro Paese è tale che già nel 2020 siamo riusciti a generare 25,5 TWh per una copertura della domanda elettrica nazionale pari all’8,4%, percentuale che sale al 9,4% se consideriamo la sola produzione elettrica interna» conclude il ceo di EnergRed. (ajcom)

Immagine che contiene persona, parete, interni, uomo

Descrizione generata automaticamente
Nella foto l’Ing. Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.

IL COSTO LIVELLATO DELL’ENERGIA (LCOE) IN ITALIA È DEL 10% PIÙ BASSO RISPETTO ALLA MEDIA EUROPEA.

L’obiettivo di EnergRed.com è ora quello di rendere entro la fine del 2022 il fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende, portando il levelized cost of energy (LCOE) a 0,054 euro per chilowattora in tutta Italia.

Basandosi sui dati dell’Energy Innovation Report 2021 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano e sull’applicazione dei modelli economici ed ingegneristici di EnergRed attraverso la metodologia “Care&Share” di cui l’azienda è proprietaria, i ricercatori Dorina Polinari e Giorgio Mottironi sono riusciti a dimostrare che il levelized cost of energy (LCOE) —costo livellato dell’energia— in Italia è del 10% più basso rispetto alla media europea.
«Il costo livellato dell’energia è un indice della competitività di diverse tecnologie di generazione di energia elettrica, diversificate per tipo di fonte energetica e per durata della vita media degli impianti. Rappresenta una stima economica del costo medio necessario per finanziare e mantenere un impianto di produzione energetica nel corso della sua vita utile, in rapporto alla quantità totale di energia generata durante lo stesso intervallo di tempo» spiega Giorgio Mottironi, che è anche marketing manager di EnergRed (www.energred.com).
«Senza contare i costi indiretti quali danni ambientali e socio-sanitari, i costi di generazione da fonti fossili arrivano a pesare fino a 0,20 euro per ogni chilowattora contro i 0,06 euro del solare fotovoltaico» prosegue Mottironi.
Facendo riferimento anche al Quaderno Energia, Economia e Società Nro. 3 del GreenVestingForum(www.greenvestingforum.it), la ricerca ha preso in esame anche il peso della tecnologia e quello impositivo: in Italia il 20% del costo dell’energia per le aziende è legato alle accise che si versano allo Stato per l’autoconsumo.
«Il costo principale rimane comunque legato alla tecnologia» dichiara l’ingegner Moreno Scarchiniceo di EnergRed.
«Ma —prosegue l’ingegner Scarchini— il levelized cost of energy della tecnologia fotovoltaica è tra i più bassi in assoluto, ovvero circa 0,06 euro per chilowattora. Le fonti fossili che competono con le capacità produttive del fotovoltaico hanno invece un LCOE variabile tra 0,06 e 0,20 euro per chilowattora».
«In Italia per le aziende tale costo è stimato in 0,70 e 0,80 euro per chilowattora, calcolati su una taglia di 600 kWp, ed è ipotizzabile che arrivi anche a 0,95 euro per chilowattora per le dimensioni imprenditoriali più piccole» aggiunge l’ingegner Paolo Cecchinicto di EnergRed.
EnergRed, tuttavia, grazie alle proprie capacità e metodologie progettuali, è già riuscita portare questo costo a 0,061 euro per chilowattora: il 35% in meno rispetto ai dati del mercato per un impianto di taglia compresa tra i 100 kWp ed i 250 kWp. E addirittura a 0,054 euro per chilowattora nelle regioni del Sud, che sono più assolate, facendo segnare un record per il costo in autoconsumo dell’energia per le aziende.
«Questo dimostra come il potenziale della tecnologia è molto più ampio se misurato sul campo e nel nostro Paese, rispetto a modelli macroeconomici, pur di loro già sorprendenti, potendo così garantirci un vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati nella corsa alla neutralità climatica ed in particolare alla carbon neutrality, in cui il “solare” e l’autoconsumo sono certamente il primo passo da compiere» conclude il ceo di EnergRed.
L’obiettivo di EnergRed è ora quello di rendere entro la fine del 2022 il fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende, portando l’LCOE a 0,054 euro per chilowattora in tutta Italia, anche senza bisogno di investimenti per acquisto o gestione dell’impianto.
Alle aziende sarebbe così garantito un beneficio diretto variabile tra i 3.045 ed i 3.800 euro per kWp di potenza fotovoltaica installata, grazie al risparmio derivante dall’autoconsumo. A cui si aggiungerebbero anche altri 400 euro per kWp derivanti dal “valore dell’asset”, considerando il suo intero ciclo di vita.
PROFILO AZIENDA
EnergRed è una E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle PMI attraverso soluzioni di efficientamento energetico, ma oggi in prima linea per lo sviluppo di soluzioni di generazione elettrica distribuita da fonti rinnovabili, con un particolare focus sul solare fotovoltaico.
EnergRed ha sviluppato un algoritmo interno e proprietario che permette un perfetto dimensionamento funzionale ed economico di un impianto fotovoltaico in configurazione SEU (Sistema Efficiente di Utenza).
Grazie alla sua esperienza e ricerca è stata la prima E.S.Co. in Italia a poter fornire impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese, mediante una metodologia dal marchio registrato “Care&Share” che prevede nessuna esposizione finanziaria da parte del cliente per acquisto o gestione impianto, nessun vincolo di prelievo dell’energia, un prezzo dell’energia per l’autoconsumo bloccato per 12 anni e la cessione gratuita dell’impianto alla fine del rapporto.
Prendersi cura dei clienti e condividere con essi i benefici sono i due principi con cui EnergRed vuole aiutare gli imprenditori italiani a produrre la propria energia a “km ed emissioni zero” senza dover affrontare costi ma godendo solo dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: l’obiettivo non è vendere impianti ma gestire la produzione “in loco” di energia da fonti rinnovabili.
Ad oggi la maggior parte degli impianti di EnergRed che vendono energia alle PMI italiane sono dislocati in ToscanaEmiliaRomagna e Lazio, ma nel 2021 sono già partiti diversi nuove iniziative in AbruzzoPugliaLiguriaPiemonte e Campania.
Entro la fine del 2022 l’azienda prevede di concretizzare un piano di investimenti denominato «PMI Zero Emissioni» che punta a realizzare 22MWp di solare fotovoltaico, potendo così creare impatti positivi per circa 200 aziende e per le relative comunità, per un valore complessivo in termini di risparmi economici diretti di 2,3 milioni di euro annui nei 25 anni di durata minima garantita dell’impianto.
PIANO DI CRESCITA
Entro la fine del 2022 l’azienda prevede un piano di investimenti denominato “PMI Zero Emissioni” che punta a realizzare 25MWp di solare fotovoltaico, arrivando così a creare impatti positivi per circa 200 aziende e per le relative comunità di riferimento, per un valore complessivo in termini di risparmi economici diretti di 3,3 milioni di euro annui per almeno 25 anni, il minimio di durata garantita dell’impianto.
Tra crescita dei valori dei propri asset e risparmi, ciascuna pmi potrà così godere di un beneficio di 465 mila euro che potrebbero anche essere impiegati per assumere nuovo personale oppure per investire su tecnologie innovative o ancora per formarsi su nuove competenze.
Non da meno gli aspetti ambientali del piano che permetterà infatti di ridurre le emissioni legate ai consumi elettrici per un volume pari a 17 mila tonnellate di CO2 all’anno, ma soprattutto darà al sistema produttivo Italiano la possibilità di ridurre le proprie emissioni risparmiando fino 193 euro a tonnellata, anziché doverli spendere per sostenerne i costi ambientali e sociali tramite tassazione diretta o indiretta che sia.
Con questo piano di investimenti EnergRed vuole raggiungere rapidamente una penetrazione di mercato pari al 18% del segmento industriale, ossia impianti di taglia compresa tra i 100kWp ed 1MWp in autoconsumo.
 
INTEGRAZIONI
 
Nonostante il forte rialzo dei prezzi dell’energia, in Puglia l’energia prodotta da fonte solare fa segnare un nuovo minimo record di costo per le imprese: 103€/MWh. Il risultato è stato ottenuto grazie a due fattori, un LCOE per il mondo industriale più basso, raggiunto da EnergRed, operatore del settore delle rinnovabili, ed una maggiore disponibilità di risorsa solare nella fortunata Regione Italiana.
Oggi in Italia è già possibile realizzare impianti fotovoltaici per le PMI con delle performance economiche paragonabili ai grandi impianti di taglia “utility”.
 
Nel momento di maggiore rialzo dei prezzi dell’energia elettrica – il PUN, prezzo unico nazionale, ha negli ultimi giorni superato più volte i 100€/MWh – con rialzi del 30% delle bollette per le imprese, in Puglia le imprese hanno l’opportunità di avere l’energia solare disponibile ad un prezzo medio di 0,121€/kWh con minimi di 0,103€/kWh. Considerando il bilancio energetico delle Regione (dati Terna 2018) si prefigura un possibile risparmio diretto per il solo settore industriale del 37% (circa 100€/anno per ogni kW di potenza installata) che potrebbe arrivare a sbloccare 152mln€/anno di risorse per le imprese.
 
Per la Regione, una delle più avanzate dal punto di vista normativo sui temi dell’autoconsumo e delle reti intelligenti, significherebbe anche poter destinare una parte di tali benefici ad iniziative come il reddito energetico. Anche solo l’1% di tale tesoretto, derivante dall’autoconsumi delle imprese da fonte fotovoltaica, se condiviso con la società, permetterebbe di aiutare circa 400 famiglie all’anno.
 
(Risultati raggiunti assieme al partner GrowUp Energy, azienda di servizi legati alla vendita dell’energia. CEO Pierluigi Cipriani).

NON ESISTONO IMPIANTI FOTOVOLTAICI UGUALI TRA LORO

NON ESISTONO IMPIANTI FOTOVOLTAICI UGUALI TRA LORO

PER DIMENSIONARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SI DEVONO ANALIZZARE MOLTEPLICI FATTORI PER RENDERNE MASSIMA L’EFFICIENZA, SOPRATTUTTO IN CASO DI AUTOCONSUMO

 

Nella nostra attività quotidiana siamo abituati a sostenere al posto dei nostri clienti tutti gli oneri finanziari e gestionali per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: questo significa che la fase di progettazione è fondamentale per la buona riuscita di ogni singola iniziativa

E’ una situazione che ci tiene costantemente sotto pressione e che non ammette errori: ma in questo modo abbiamo avuto l’opportunità di consolidare la nostra competenza con gli strumenti di dimensionamento preliminare, di far crescere la nostra esperienza nel riuscire ad affrontare ogni singola peculiarità di un mercato complesso e specifico come quello Italiano, e di creare degli algoritmi proprietari per creare un giusto bilanciamento tra auto-consumo ed immissione in rete.

Non bisogna dimenticarsi che, ad esempio con la nostra metodologia “Care & Share”, per 12 anni si è fianco a fianco con il cliente, nella sua azienda, supportandolo in primis per la conduzione dell’impianto e poi per ogni ulteriore evenienza.

Tutto deve essere pensato per essere ben funzionante ed in grado di soddisfare gli attori coinvolti.

È chiaro quindi come sia fondamentale e di nostro primario interesse realizzare un impianto con materiali di alta qualità e progettarlo in modo tale che l’efficienza sia massima, poiché il nostro guadagno, ed il beneficio del cliente, si basa sul fatto che questo funzioni alle sue massime potenzialità.

Non sarebbe affatto conveniente avere impianti con uno scarso rendimento, dato che guadagniamo sull’energia da essi prodotta e utilizzata dal cliente. Tantomeno sarebbe per noi di beneficio dover continuamente intervenire con opere di riparazione e manutenzione.

È nostra premura quindi, già nelle fasi preliminari, analizzare tutte le caratteristiche di un determinato progetto.

Riccardo Celio, uno dei nostri ingegneri, ci spiega punto per punto quali sono tutti i fattori da valutare in fase di progettazione di un impianto fotovoltaico, affinché le sue performance siano ottimali:

  • Posizione geografica: le regioni latitudini più sud d’Italia hanno un irraggiamento migliore rispetto a quelle più a nord. Inoltre anche l’altitudine fa differenza. Una zona montuosa che conserva temperature medie più basse è migliore per il funzionamento dei pannelli solari che tendono a produrre meno quando si surriscaldano.
  • Orientamento del tetto: va sempre calcolata la migliore posizione possibile per i pannelli. La condizione ottimale è quella in cui questi si possono esporre direttamente a sud. Il secondo migliore posizionamento è verso est, successivamente ovest, mentre il nord è sempre l’ultima scelta.
  • Inclinazione dei pannelli: se il tetto è spiovente l’inclinazione dei pannelli diventa obbligata e si può coprire tutta la superficie a disposizione, poiché non si creano ombre. In caso di tetto piano invece si posizionano i pannelli con un’inclinazione di 30°, che è quella ottimale per l’Italia. In questo caso per evitare l’ombreggiamento tra pannelli è importante calcolare anche la distanza tra un pannello e l’altro. Nel caso in cui ci sia necessità di aumentare il numero di pannelli installati si può valutare di ridurre l’inclinazione fino a 15°, così da rendere l’ombreggiatura nulla o poco significativa.
  • Ombreggiature locali: vanno infine tenute in considerazione eventuali ombreggiature locali causate da elementi esterni come ingressi a scale, palazzi adiacenti, alberi ecc.. da questi si deve tenere una certa distanza, ma va comunque valutata la posizione. Se ad esempio l’ombra arriva nel tardo pomeriggio si può pensare di mettere comunque i pannelli in quella zona e dare priorità alla quantità.

Energred  inoltre si avvale della tecnologia degli ottimizzatori Solaredge, che limitano l’ombreggiamento ai soli pannelli interessati senza alterare l’efficienza dell’intera stringa.

Tutto questo può essere perfettamente riassunto nella nostra metodologia proprietaria Care&Share, che significa proprio prendersi cura e condividere.

Analizziamo le esigenze di ogni singolo cliente, per elaborare la migliore proposta possibile e la più vantaggiosa per entrambi. L’interesse del cliente è infatti anche il nostro. Dopodiché realizziamo l’impianto a regola d’arte e ne condividiamo il valore generato.

L’energia è il nostro lavoro e la nostra passione.