IL VIA LIBERA DELL’UE AGLI INCENTIVI ITALIANI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE: ECCO TUTTI I DETTAGLI E COME REALIZZARE UNA CER CON ENERGRED

IL VIA LIBERA DELL’UE AGLI INCENTIVI ITALIANI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE: ECCO TUTTI I DETTAGLI E COME REALIZZARE UNA CER CON ENERGRED

Finalmente è arrivato il tanto atteso benestare da parte della Commissione Europea. L’Esecutivo europeo ha approvato gli incentivi alle CER in Italia, che saranno parzialmente finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF).

Il regime di incentivazione italiano predisposto nel Decreto ministeriale CER è dedicato a tutti quei progetti in autoconsumo con capacità fino a 1 MW.

Due le tipologie di aiuto elargito: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto.

Nel dettaglio, la tariffa incentivante, sul quantitativo di energia elettrica consumato dagli autoconsumatori, va a sua volta distinta in una parte fissa e una variabile: 

  • La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, diminuendo al crescere della potenza installata. (80€/MWh per impianti <200 kWp, 70€/MWh per impianti tra i 200 e i 600 kWp e 60 €/MWh per impianti > 600kWp)
  • La parte variabile varia in funzione del prezzo di mercato dell’energia(Pz), diminuendo al crescere del PZ.

E’ prevista inoltre una maggiorazione tariffaria per gli impianti di CER realizzati nelle Regioni del Centro (più 4 €/MWh) e Nord Italia (più 10 €/MWh).

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40 per cento dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziata mediante l’RRF, ma sarà riservato ai comuni con meno di 5.000 abitanti.

“Le CER nostrane potranno favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e dare un forte contributo per il conseguimento degli obiettivi europei. Noi di EnergRed siamo pronti a svolgere un ruolo importante in questa rivoluzione energetica” dichiara il nostro CEO Moreno Scarchini.

La metodologia proprietaria Care&Share di Energred ha come mission la condivisione del valore creato dagli asset, quindi si applica perfettamente alle CER.

Il ruolo di Energred è quello di finanziare, realizzare e gestire gli impianti, mettemndoli nella piena disponibilità della comunità. I membri della CER EnergRed potranno autoconsumare l’energia green a prezzi calmierati e beneficiare dell’incentivo. Dopo i primi 10-12 anni la titolarità degli impianti torna alle singole aziende o soggetti, mentre Energred potrà continuare ad occuparsi della gestione e manutenzione attraverso dei contratti per i vari servizi.

La Comunità Energetica è il luogo dove creare responsabilità reciproca e impegno comune, grazie al dono dell’energia condivisa che ciascuno fa e porta con sé. Noi di EnergRed vogliamo essere protagonisti e non spettatori, con la passione e la creatività che ci contraddistinguono.

EMERGENZA CLIMATICA SEMPRE PIÙ ALLARMANTE

EMERGENZA CLIMATICA SEMPRE PIÙ ALLARMANTE

«Nei primi 5 mesi del 2023 ben 122 eventi climatici estremi sul territorio italiano: +135% rispetto allo stesso periodo del 2022» avvertono gli specialisti di EnergRed, che avanzano nuove previsioni sul riscaldamento globale al 2050: +2,71 gradi nel peggiore degli scenari ipotizzati e +1,96 gradi nel caso più probabile.

«Bisogna intervenire subito per evitare l’ulteriore aumento delle temperature previsto tra il 2030 ed il 2050» sottolinea l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e CEO di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, un marchio —quello di EnergRed— destinato a diventare iconico come quello del Cavallino Rampante o come quello dellaCoca-Cola, di cui è stato direttore con responsabilità per 6 Paesi per oltre 5 anni.

Esaminando la situazione del 2022, il rapporto Counting the Cost dell’organizzazione umanitaria «Christian Aid» evidenzia che i disastri ambientali —di origine antropica e quindi influenzati dalla crisi climatica— hanno provocato migliaia di vittime, 44 milioni di sfollati e danni pari a 200 miliardi di euro, una cifra pari alla metà dei danni totali causati dagli eventi climatici estremi in Europa negli ultimi 40 anni.

Certo è che l’emergenza climatica sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche e che negli ultimi anni stiamo assistendo a condizioni climatiche straordinarie sempre più frequenti anche nel nostro Paese.

«Solo in Italia di eventi estremi ve ne sono stati 310 nel 2022, con 29 morti accertati. Ma nei primi 5 mesi del 2023 si è registrato un aumento del 135% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con ben 122 eventi estremi» osservano gli specialisti di EnergRed (www.energred.com), riferendosi a quanto riportato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Una tendenza che non è cambiata nei mesi successivi. Questa estate abbiamo infatti potuto assistere a forti ed anomale grandinate che hanno colpito diverse regioni italiane, causando ingenti danni economici.

La stessa EnergRed, prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese senza alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto, ha dovuto subire gli effetti di questi eventi: uno dei suoi impianti SEU, installato presso la Bonora Srl, in provincia di Bologna, è stato fortemente compromesso dalla grandine. L’intervento degli specialisti della “Ferrari del fotovoltaico” è tuttavia stato tempestivo e l’impianto è stato perfettamente ripristinato ed è tornato a produrre in tempi brevissimi, senza alcun costo per il cliente.

«La crisi climatica, che cerchiamo di combattere diminuendo le emissioni grazie al fotovoltaico, ci rema contro. Ormai bisogna convivere con questi eventi climatici estremi, sempre più frequenti anche in Italia. Ma i nostri clienti possono dormire sonni tranquilli grazie alla nostra formula Care&Share per cui pensiamo a tutto noi, compresi gli interventi di riparazione in caso di danni» puntualizza il CEO di EnergRed. Di fronte a questi scenari non si può però rimanere indifferenti e continuare a negare una crisi climatica che è ormai sotto gli occhi di tutti. I dati parlano chiaro: se la tendenza dovesse rimanere quella degli ultimi 20 anni (scenario “most likely”), si arriverebbe ad un aumento di 1,5 gradi nel 2035. Se invece la tendenza dovesse restare quella riscontrata più recentemente, quella degli ultimi 5 anni, lo scenario sarebbe il migliore auspicabile (“best case”) e l’aumento di 1,5 gradi si concretizzerebbe più avanti nel tempo: nel 2042. Ma è anche vero che bisogna tenere in considerazione il fatto che la pandemia da Covid-19 ha portato ad una riduzione delle emissioni di CO2 e questo porta a dover considerare anche un terzo scenario, quello peggiore (“worst case”), con una tendenza più simile ai livelli pre-Covid e quindi un aumento di 1,5 gradi già prima del 2030.

«Di fronte a questa realtà diventa un dovere, soprattutto per le imprese, limitare le proprie emissioni di CO2, le principali responsabili del cambiamento climatico. La transizione energetica non può essere rimandata oltre e noi di EnergRed vogliamo metterci al fianco degli imprenditori in questo percorso verso la sostenibilità» conclude Moreno Scarchini.

I dati storici e le previsioni 2030-2050 sui 3 possibili scenari sono stati elaborati da Dorina Polinari, Marketing Manager di EnergRed, basandosi sui report Sima, sul Global Energy Perspective 2019 di McKinsey e sui dati Lab24 de Il Sole 24 Ore.

Le cause? Tutti gli scienziati concordano sull’origine antropica del fenomeno: con la rivoluzione industriale l’uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica ed altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni. 

Per contribuire a risolvere il problema, EnergRed fornisce i suoi impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese senza alcuna esposizione finanziaria. «Alla base di tutto c’è la nostra metodologia dal marchio registrato “Care&Share”, una metodologia proprietaria innovativa per lo sviluppo di impianti fotovoltaici che si basa sulla condivisione del valore con il cliente e che elimina di fatto il classico vincolo “take or pay” superando ogni modello finanziario e permettendo di pagare solo quello che si consuma, quando lo si consuma» rimarca Moreno Scarchini. Prendersi cura dei clienti e condividere con essi i benefici sono i 2 principi con cui EnergRed vuole aiutare gli imprenditori italiani a produrre la propria energia a “km ed emissioni zero” senza dover affrontare costi ma godendo invece dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: l’obiettivo non è vendere impianti ma gestire la produzione “in loco” di energia da fonti rinnovabili. EnergRed.com ha inoltre sviluppato un algoritmo interno che permette un perfetto dimensionamento funzionale ed economico di un impianto fotovoltaico in configurazione SEU (Sistema Efficiente di Utenza) e che è anche il presupposto per l’attivazione di vere e proprie comunità energetiche, una strada che sarà sempre più necessario percorrere per risolvere il global warming e salvare così il pianeta. 

Certo la situazione è grave. I disastri naturali dell’ultimo anno evidenziano che è ormai indispensabile una più incisiva ed ambiziosa azione climatica che non può prescindere da una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle imprese: non limitare le emissioni di CO2 provocherà nuove reazioni a catena, che peggioreranno ulteriormente la crisi climatica aumentando il riscaldamento globale. Un esempio emblematico di queste «chain reaction» è l’effetto del riscaldamento globale ai due poli del pianeta dove a marzo 2022 si sono registrate temperature record simultaneamente in Antartide e nell’Artico, superiori rispettivamente di 30 e di 47 gradi Celsius rispetto alla norma. «A causa di queste ondate di calore in Antartide si è sciolta in mare la piattaforma di ghiaccio “Conger” e nell’Artico si è iniziato a scongelare il permafrost, andando a “liberare” enormi quantità di carbonio che una volta in atmosfera peggiorano ulteriormente il riscaldamento globale, in un ciclo che — salvo ridurre drasticamente le emissioni prima che sia troppo tardi— si autoalimenta, diventando inarrestabile» avvertono gli specialisti di EnergRed.com.

ELETTRICITÀ SENZA SOLE? È IL FUTURO DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI, SECONDO LA “FERRARI DEL FOTOVOLTAICO” ENERGRED

ELETTRICITÀ SENZA SOLE? È IL FUTURO DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI, SECONDO LA “FERRARI DEL FOTOVOLTAICO” ENERGRED

«I pannelli solari saranno presto in grado di produrre elettricità anche con il buio» spiega Moreno Scarchini, CEO di EnergRed (www.energred.com), la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle PMI senza esposizione finanziaria, nessun vincolo di prelievo, prezzo dell’energia bloccato e cessione gratuita dell’impianto.

Nelle notti stellate, sfruttando il «raffreddamento radiativo», i pannelli solari saranno presto in grado di produrre elettricità anche con il buio. A metterlo in evidenza è EnergRed (www.energred.com), la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese, senza alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto.

Nessun vincolo di prelievo dell’energia, prezzo bloccato per l’autoconsumo e cessione gratuita dell’impianto alla fine del rapporto sono gli altri aspetti fondamentali che caratterizzano gli impianti di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, un marchio —quello di EnergRed— destinato a diventare iconico come quello del Cavallino Rampante o come quello della Coca-Cola, di cui peraltro il fondatore della E.S.Co. —l’ingegnere Moreno Scarchini— è stato direttore per oltre 5 anni, con la responsabilità della supply chain in 6 Paesi.

Ma anche con la Ferrari EnergRed ha un suo legame, avendo organizzato lo scorso anno il suo evento “Elettriche Emozioni” proprio nelle fantastiche cornici del circuito di Modena e del Museo Storico Ferrari.

«L’obiettivo è stato quello di mettere in evidenza le “emozioni dell’elettrico” per comprendere le potenzialità che la mobilità sostenibile è in grado di apportare alla nostra vita, nel pieno rispetto dell’ambiente» spiega Moreno Scarchini che ha voluto realizzare l’evento a zero emissioni, bilanciandole attraverso programmi di riforestazione ad alto impatto sociale attivati insieme al partner ZeroCO2.

Cosa rende EnergRed una “Ferrari”? «Alla base di tutto c’è la nostra metodologia dal marchio registrato “Care&Share”, una metodologia proprietaria innovativa per lo sviluppo di impianti fotovoltaici che si basa sulla condivisione del valore con il cliente e che elimina di fatto il classico vincolo “take or pay” superando ogni modello finanziario e permettendo di pagare solo quello che si consuma, quando lo si consuma» risponde Moreno Scarchini.

Una “Ferrari” sì, ma a costo zero. Prendersi cura dei clienti e condividere con essi i benefici sono i 2 principi con cui EnergRed vuole aiutare gli imprenditori italiani a produrre la propria energia a “km ed emissioni zero” senza dover affrontare costi ma godendo invece dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: l’obiettivo non è vendere impianti ma gestire la produzione “in loco” di energia da fonti rinnovabili.

EnergRed ha inoltre sviluppato un algoritmo interno che permette un perfetto dimensionamento funzionale ed economico di un impianto fotovoltaico in configurazione SEU (Sistema Efficiente di Utenza) e che è anche il presupposto per l’attivazione di vere e proprie comunità energetiche, una strada che sarà sempre più necessario percorrere nel prossimo futuro.

Ma le nostre PMI vogliono una utilitaria o la “Ferrari” del fotovoltaico? La domanda avrebbe senso se alla base vi fosse un problema di budget, dilemma che in questo caso non sussiste perchè tutti i costi li sostiene EnergRed: alle nostre PMI rimangono solo i risparmi sull’energia ed una crescita dei valori dei propri asset: ciascuna piccola e media impresa italiana potrebbe mediamente godere di un beneficio di 400 mila euro, che potrebbero essere impiegati per altri scopi: assumere nuovo personale, formarsi su nuove competenze, investire su tecnologie innovative.

«Ed a proposito di nuove tecnologie, per il fotovoltaico abbiamo grandi aspettative» sottolineano gli analisti di EnergRed. Ora —ad esempio— uno studio dell’Università di Stanford ha dimostrato che è possibile generare un flusso di energia dalla differenza di temperatura tra la superficie del pannello solare —più fredda— e l’aria dell’ambiente.

«In questo modo ad essere convertito in energia elettrica è il calore dall’aria circostante» spiega l’ingegnere Moreno Scarchini, plaudendo a questa scoperta di un gruppo di ricercatori di Stanford guidati da Sidhi Assawaworrarit che rivoluzionerà il mercato introducendo pannelli “solari” in grado di produrre elettricità anche in assenza di sole.

I nuovi pannelli consentiranno di produrre energia pulita e rinnovabile anche di notte, riducendo notevolmente le emissioni inquinanti e garantendo un rilevante risparmio economico. Come è possibile? «Sfruttando il “raffreddamento radiativo”» sintetizza il CEO di EnergRed. «Si tratta —prosegue Moreno Scarchini— di un fenomeno che, nelle notti stellate senza nuvole, consente ai pannelli solari di produrre elettricità anche con il buio attraverso la luce infrarossa che si irradia nello spazio dalla superficie dei pannelli stessi aumentandone la temperatura fino ad un livello superiore rispetto all’aria circostante». Il flusso di energia che si viene a generare connesso al dispositivo creato dai ricercatori (un generatore termoelettrico) consente di produrre energia elettrica. «È un fenomeno simile alla brina che si forma sul terreno durante le notti quando le temperature sono di poco sopra lo zero» concludono gli specialisti di EnergRed.

ENERGRED: ENTRO IL 2050 L’86% DELL’ENERGIA GENERATA IN EUROPA PROVERRÀ DA FONTE SOLARE, EOLICA O IDROELETTRICA, RISPETTO ALL’ATTUALE 50%

ENERGRED: ENTRO IL 2050 L’86% DELL’ENERGIA GENERATA IN EUROPA PROVERRÀ DA FONTE SOLARE, EOLICA O IDROELETTRICA, RISPETTO ALL’ATTUALE 50%

«Nei prossimi anni l’energia solare supererà le fonti eoliche come principale fonte rinnovabile ed a guidare la transizione energetica non saranno più i Paesi nordici ma l’Europa meridionale» spiega Moreno Scarchini, ceo di EnergRed (www.energred.com).

Nei prossimi 27 anni in Europa l’energia da fonti rinnovabili è destinata a crescere in maniera esponenziale, raggiungendo una quota dell’86% nel 2050. A metterlo in evidenza è EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, che —basandosi su dati dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), su dati Bloomberg NEF, sul report “The Future of European Renewable Energy” promosso da Panasonic e su proiezioni basate su fonti proprie— ha disegnato una geografia delle fonti energetiche rinnovabili che vede l’Europa al primo posto.

«Entro il 2050, l’86% dell’energia generata in Europa proverrà infatti da energia solare, eolica onshore, eolica offshore o idroelettrica, rispetto all’attuale 50%, conquistando così la leadership» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane. Al secondo posto nel ranking di EnergRed troviamo l’Australia con l’80% e sul podio anche l’India con il 57%. Mentre la Cina si attesta al 49% e gli Stati Uniti al 36%.

Per quanto riguarda l’Europa, se fino ad oggi sono stati i Paesi nordici a guidare la transizione energetica, nei prossimi anni sarà l’Europa meridionale a guidare la crescita, investendo cospicuamente sia in impianti di produzione che in infrastrutture: è quanto emerge dalle tendenze dello sviluppo delle rinnovabili in Europa e dall’analisi di oltre 300 fonti prese in esame nello studio promosso da Panasonic TOUGHBOOK e realizzato dalla società di consulenza specializzata White Space Strategy.

«In Italia si investirà soprattutto sulla produzione di energia solare, che registrerà un incremento del 120% entro il 2030» sottolinea il ceo di EnergRed, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane.

Insomma anche a livello italiano l’energia solare supererà l’energia eolica come principale fonte rinnovabile, mentre l’idroelettrico sarà più circoscritto.

«L’eolico e il solare contribuiranno per il 50% alla produzione elettrica mondiale, chiudendo l’era del dominio dei combustibili fossili nel settore energetico» conferma il New Energy Outlook di Bloomberg NEF che, combinando le competenze di oltre 65 specialisti del mercato elettrico e del settore tecnologico provenienti da 12 Paesi differenti, ha analizzato le evoluzioni del mix energetico fino al 2050. Le rinnovabili rimodelleranno radicalmente il sistema elettrico globale. A livello mondiale, il solare registrerà la crescita maggiore arrivando al 22% nel 2050, mentre l’eolico genererà il 26% dell’elettricità. Basandosi sulle diverse fonti prese in considerazione, la piattaforma EnergRed.com ha riaggiornato la previsione di spesa mondiale in nuove attività di generazione di energia da qui al 2050: 14 mila miliardi di dollari, dei quali l’80% impiegato verso fonti rinnovabili.

«Prevediamo che l’eolico ed il solare possano attirare investimenti per circa 5 mila miliardi di dollari ciascuno, mentre un altro miliardo di dollari verrà speso per le batterie» conclude Moreno Scarchini.

ENERGRED: GRANDI LE ASPETTATIVE SUL FUTURO CON LE NUOVE BATTERIE ALIMENTARI

ENERGRED: GRANDI LE ASPETTATIVE SUL FUTURO CON LE NUOVE BATTERIE ALIMENTARI

Sulla scorta dei risultati ottenuti dall’Istituto Italiano Di Tecnologia, che quest’anno è riuscito a creare la prima Batteria Commestibile, noi di EnergRed, come E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle PMI italiane, riponiamo grandi aspettative di progresso.

Messa a punto dal gruppo di ricerca diretto da Mario Caironi, la nuova Batteria Alimentare è basata su componenti come la riboflavina, più nota come vitaminaB2 —che agisce da anodo— e la quercetina contenuta in mandorle e capperi che fa da catodo. Per aumentare la conducibilità elettrica è stato poi utilizzato un farmaco da banco molto diffuso quale il carbone attivo, mentre l’elettrolita di questo prototipo è a base d’acqua.

Il separatore —necessario in ogni batteria per evitare cortocircuiti— è invece stato realizzato con Alghe Nori, comunemente utilizzate nella preparazione del sushi. Mentre gli elettrodi sono stati incapsulati in blocchi di cera d’api da cui escono due contatti in oro alimentare, lo stesso utilizzato per la decorazione delle torte.

«Questa batteria prova che è possibile realizzare batterie con materiali più sicuri ed ecologici rispetto a quelle attuali basate sugli Ioni di Litio. Crediamo che questa innovazione —seppure al momento più mediatica che effettiva (funziona a bassa potenza)— ispirerà altri scienziati a costruire batterie più sicure, per un  Futuro Sostenibile davvero» conclude il nostro CEO Moreno Scarchini.

Basandosi su dati dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), su dati Bloomberg NEF, sul report “The Future of European Renewable Energy” promosso da #Panasonic e su proiezioni basate su fonti proprie, in EnergRed abbiamo disegnato una geografia delle fonti energetiche rinnovabili che vede l’Europa al primo posto, con una quota dell’86% nel 2050.

Nei prossimi 27 anni in Europa l’energia da fonti rinnovabili è destinata a crescere in maniera esponenziale, più che nelle altre zone del mondo. Al secondo posto nel nostro ranking troviamo poi l’Australia con l’80% e sul podio anche l’India con il 57%. Mentre la Cina si attesta al 49% e gli Stati Uniti al 36%.

Noi di EnergRed ci schieriamo in prima linea al fianco delle PMI italiane, per essere protagonisti di questa Rivoluzione Energetica.

RIFORESTAZIONE AD ALTO IMPATTO SOCIALE: LA NOSTRA FORESTA IN GUATEMALA

RIFORESTAZIONE AD ALTO IMPATTO SOCIALE: LA NOSTRA FORESTA IN GUATEMALA

Il Guatemala presenta uno dei più alti tassi di deforestazione delle Americhe.

Dal 2001 al 2020 ha perso il 20% della propria copertura forestale, un’area pari a 1,5 milioni di ettari di foreste.
La deforestazione è causata principalmente dall’espansione dell’agricoltura industriale, una su tutte la monocultura di palma da olio.

La deforestazione è inoltre agevolata dalla mancanza di opportunità economiche e occupazionali, da mancanze legislative e da intricati sistemi di proprietà della terra. Le foreste bruciano, e con loro interi ecosistemi. Mentre il suolo si impoverisce, i contadini, una volta guardiani di quelle terre, perdono la loro identità ed il loro lavoro. Una parte di popolazione, più povera, non ha risorse per coltivare le terre che abita. I campesinos sono costretti a vendere le proprie terre a bassissimo prezzo con il sogno di poter emigrare. La maggior parte però finisce per andare a lavorare nei campi, spesso trasformati in monoculture, per salari minimi.

In collaborazione con zeroCO2 abbiamo contribuito a donare gratuitamente 100 alberi ai campesinos, supportandoli così nel coltivare le proprie terre, difendendo la loro identità contadina.

La famiglia, prendendosi cura degli alberi, gioverà dei frutti prodotti: potrà decidere se consumarli o venderli al mercato più vicino. Gli alberi di zeroCO2, essendo innestati nel vivaio, sono in grado di produrre frutta già dopo un anno dalla messa a dimora, generando un impatto concreto veloce ma a lungo termine.

Attraverso gli alberi ricreiamo una connessione tra il contadino e la propria terra.

Monte Carmelo è una piccola comunità contadina formatasi solo 5 anni fa da famiglie di diverse origini.
Lo stato ha riunito persone e interi nuclei familiari che non avevano terra (o la avevano ma in aree protette) e ha dato in concessione diversi ettari, ma non i mezzi per coltivarli.

A Monte Carmelo zeroCO2 dona alberi forestali e da frutto che hanno dato alla comunità la spinta necessaria per iniziare a crescere e diventare autosufficiente dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

La cura degli alberi ha aumentato la consapevolezza ambientale e ha creato un senso più profondo di imprenditorialità, familiare e collettiva. Attraverso vari progetti di piantagione la comunità può sostenersi e svilupparsi: nel 2022 ha dato vita alla propria scuola.

“Il Guatemala è un paese dove sostenibilità sociale e ambientale sono strettamente collegate; donare alberi a famiglie di contadini significa supportarle nella gestione delle proprie terre, evitando che migrino o che vendano le terre a chi vorrebbe farne monoculture. In questo modo si preserva la natura e la loro identità di campaesinos” racconta Andrea Pesce, CEO di zeroCO2.

La foresta di Energred rientra in un più ampio percorso di sostenibilità portato avanti dall’azienda, nella consapevolezza che per mitigare gli effetti della crisi climatica tutti dobbiamo fare la nostra parte, in un’ottica di collaborazione e mettendo le persone al centro del cambiamento. 

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: PRINCIPALI CAUSE E POSSIBILI SOLUZIONI

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: PRINCIPALI CAUSE E POSSIBILI SOLUZIONI

L’emergenza climatica sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche, e negli ultimi anni stiamo assistendo a condizioni climatiche straordinarie sempre più frequenti anche in Italia.

Solo tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023, nel nostro Paese, sono stati ben 432 gli eventi estremi di maggior gravità. Che hanno causato danni inimmaginabili sia a livello economico che per quanto riguarda le vite umane.

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) rileva che, negli ultimi 43 anni, i fenomeni estremi (da cui sono state escluse le ondate di calore) hanno causato almeno 22mila morti in tutta Italia. I danni economici stimati, invece, ammontano a oltre 100 miliardi di euro. Dati drammatici, cresciuti in maniera esponenziale soprattutto negli ultimi anni (si pensi che la sola alluvione del maggio scorso in Emilia-Romagna ha causato danni per circa 10 miliardi).

Anche il conteggio più recente degli eventi estremi sul territorio italiano non fa ben sperare. Sono stati 310 nel 2022 (con 29 morti accertati), ma nei primi cinque mesi del 2023 sono stati ben 122 (con un aumento del 135% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
dati sono preoccupanti, soprattutto perché nel calcolo delle vittime totali per eventi estremi in Italia dal 1980 a oggi, non si considerano i decessi causati dalle ondate di calore. Il caldo, sempre più estremo e prolungato, rischia di essere fatale per le fasce più fragili della popolazione, ma calcolare sul lungo periodo i decessi causati dalle alte temperature è un’operazione molto complicata.

Stiamo vivendo uno scenario meteo inequivocabile. Caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale si alternano. Siamo vicini alla rottura di un equilibrio millenario, capace di sconvolgere il nostro modo di vivere e di ridurre anche la stessa qualità della vita” – il monito del Prof. Alessandro Miani, presidente di Sima – “I decisori devono far diventare una priorità i determinanti ambientali e climatici della salute, ma anche chiamare in causa il mondo della ricerca e dell’innovazione. Ci attendiamo risposte e soluzioni immediate, frutto di decisioni coraggiose da assumere su una prospettiva di medio-lungo termine”.

Ma vediamo meglio quali sono le cause di questi sconvolgimenti.

La vita sulla Terra esiste grazie alla combinazione di tre fattori: la giusta distanza dal Sole, la composizione chimica dell’atmosfera e la presenza del ciclo dell’acqua. L’atmosfera, in particolare, assicura al nostro pianeta un clima adatto alla vita grazie al cosiddetto effetto serra naturale. Quando i raggi solari raggiungono la superficie terrestre vengono solo in parte assorbiti, mentre in parte vengono riflessi verso l’esterno; in assenza di atmosfera si disperderebbero nello spazio, ma vengono invece in buona parte trattenuti e quindi reindirizzati verso la Terra da alcuni gas presenti nell’atmosfera (i gas a effetto serra, appunto, fra cui principalmente l’anidride carbonica e il metano, ma anche il vapore acqueo e altri ancora).

Il risultato è un’ulteriore quantità di calore che si somma a quella proveniente dai raggi solari assorbiti direttamente. Senza l’effetto serra naturale la temperatura media sulla Terra sarebbe di -18 gradi centigradi anziché di circa +15.

Cambiamenti climatici ci sono sempre stati, nella storia del Pianeta, ma il riscaldamento climatico a cui assistiamo da circa 150 anni è anomalo perché innescato dall’uomo e dalle sue attività. Si chiama effetto serra antropico e si aggiunge all’effetto serra naturale.

Con la rivoluzione industriale l’uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni. Da circa 15 anni i dati prodotti da migliaia di scienziati in tutto il mondo concordano nel dichiarare che il global warming deriva dall’effetto serra antropico, cioè innescato dalle attività dell’uomo.

Rispetto ai livelli preindustriali la temperatura media del Pianeta è aumentata di 0,98 °centigradi e la tendenza osservata dal 2000 a oggi fa prevedere che, in mancanza di interventi, potrebbe arrivare a +1,5 °C tra il 2030 e il 2050.

Dobbiamo iniziare a parlare di crisi climatica perché è vero che il clima è sempre cambiato, ma non così in fretta e non con delle infrastrutture rigide e complesse come sono le città e il sistema produttivo ai quali i Paesi più industrializzati sono abituati.

I dati parlano chiaro:

  1. 0,98°L’aumento della temperatura nel 2019 rispetto ai livelli preindustriali
  2. 1,5°L’aumento della temperatura entro il 2030 – 2050 senza interventi
  3. 97%Percentuale degli scienziati che attribuisce il riscaldamento globale alle attività umane

A provocare più danni è soprattutto il consumo di carbone, petrolio e gas, che rappresentano la maggior parte delle emissioni di gas serra. Nel 2019, secondo il Global Energy Perspective 2019 di McKinsey le fonti fossili erano responsabili dell’83% delle emissioni totali di CO2 e la sola produzione di elettricità attraverso il carbone incideva per il 36%, anche se nel 2020 – per effetto della pandemia dal Covid-19 – le emissioni sono poi scese drasticamente (fonte World Energy Outlook 2020). È stato stimato che l’attuale tendenza delle emissioni di CO2 dovute alla combustione del carbone è responsabile di circa un terzo dell’aumento di 1 grado centigrado delle temperature medie annuali al di sopra dei livelli preindustriali, rendendola la principale fonte di emissioni nella storia umana. In assoluto il petrolio è la seconda fonte di emissioni, avendo prodottonel 2019 12,54 miliardi di tonnellate di CO2 (l’86% del totale del carbone di 14,550 miliardi di tonnellate).

Anche l’abbattimento delle foreste provoca danni consistenti: gli alberi aiutano a regolare il clima assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, quindi se vengono abbattuti l’effetto benefico si perde e il carbonio immagazzinato negli alberi viene rilasciato nell’atmosfera, accentuando all’effetto serra.

Di fronte a questa realtà diventa un dovere, soprattutto per le imprese, limitare le proprie emissioni di CO2, le principali responsabili del cambiamento climatico.

La transizione energetica non può essere rimandata oltre e noi di Energred vogliamo impegnarci sempre di più per metterci al fianco degli imprenditori in questo percorso verso la sostenibilità.

 

 

Fonte: teleambiente.it

COMUNITÀ ENERGETICHE: ENERGIA CONDIVISA E CALCOLO INCENTIVO

COMUNITÀ ENERGETICHE: ENERGIA CONDIVISA E CALCOLO INCENTIVO

La comunità energetica rinnovabile (CER) è il luogo dove creare responsabilità reciproca e impegno comune, grazie al dono dell’energia condivisa che ciascuno fa e porta con sé. Ma cosa significa esattamente energia condivisa e quali sono i vantaggi che si possono avere entrando a far parte di una comunità energetica? Vediamolo insieme.

L’energia condivisa non è un’energia fisicamente identificabile.
E’ piuttosto un valore che viene calcolato attraverso un algoritmo, grazie a delle misurazioni effettuate “ora per ora”.

Installando dei contatori su ogni utenza (o gruppo di utenze collegate ad un POD) che produce o assorbe energia nella comunità energetica è possibile sapere, in ogni ora, quanta sia l’energia effettivamente prodotta da fonti rinnovabili, e quanta sia quella consumata dagli associati alla comunità.

L’energia condivisa è, in ogni ora, il minore tra questi due valori monitorati. 

Per condividere il massimo valore possibile in una comunità energetica si devono quindi dimensionare con molta attenzione gli impianti nuovi da realizzare, e monitorare bene i potenziali consumi, o addirittura prepararsi a modificare le proprie abitudini di consumi per allinearle alle disponibilità di energia da fonti rinnovabili.

Ma vediamo ora come viene calcolato l’incentivo per coloro che entrano a far parte delle CER.

Il legislatore ha al momento introdotto una formula di calcolo della tariffa premio spettante, per l’energia condivisa dall’impianto, che tiene conto di diversi fattori:

  1. La zona di installazione da cui dipenderà la producibilità dell’impianto, andando ad aiutare quelle zone geograficamente svantaggiate;
  2. prezzo di mercato della materia prima energia elettrica nella zona di produzione dell’impianto (PZO);
  3. la taglia d’impianto.

stabilendo comunque un massimo ed un minimo tra cui il valore può oscillare.

 

 

Qual é la configurazione migliore?

Quella che massimizza il valore generato per la comunità energetica, ovvero quella in cui la quantità di energia prodotta e distribuita (anche da stoccaggio) all’interno della comunità è pari ogni ora (o ragionevolmente superiore) ai i consumi collettivi dei soggetti che la costituiscono.

L’infrastruttura della comunità energetica può essere estesa e fatta crescere anche con il crescere del numero dei suoi componenti, partendo ad esempio dagli impianti in auto-consumo presenti sul territorio. Noi di Energred abbiamo ideato il nostro modello di comunità energetica, in cui siamo noi a finanziare e gestire gli impianti, lasciandoli nella piena disponibilità della comunità, i cui membri possono autoconsumare energia green a prezzi vantaggiosi e godere dei benefici dell’incentivo sull’energia condivisa.

Come si fa per entrare a far parte di una CER?

Innanzitutto bisogna verificare la presenza di una CER all’interno dell’area geografica di appartenenza, attraverso il portale di e-distribuzione

quindi si può richiedere di entrare in una comunità già esistente, oppure, se si vuole da subito iniziare a godere dei vantaggi dell’energia a km zero, ci si può dotare di un impianto in configurazione SEU, per l’autoconsumo.

Con il Servizio Energia Care&Share di Energred è possibile farlo senza alcun investimento ed iniziare a risparmiare da subito sui costi energetici, in attesa, se lo si desidera, di portare il proprio impianto all’interno di una CER e godere di ulteriori benefici.

LA STORIA DI WBO ITALCABLES: DOPO LA RINASCITA, INSIEME A ENERGRED VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA

LA STORIA DI WBO ITALCABLES: DOPO LA RINASCITA, INSIEME A ENERGRED VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Sette anni fa 57 lavoratori hanno rilevato l’attività di ItalCables S.p.A. in liquidazione, impegnandosi —insieme ad altri partner finanziari come Banca Etica— a rilanciarla, così da non perdere preziosi posti di lavoro, oltre che a garantire una continuità all’indotto che grava su Caivano, comune della città metropolitana di Napoli, dove ha sede l’azienda.

Per non perdere il posto di lavoro nel 2015 con il loro Tfr i lavoratori acquistarono lo stabilimento, investendo tutto quello che avevano in un sogno. Con le loro competenze e il duro lavoro sono riusciti a realizzarlo, ed ora l’azienda fattura 20 milioni di euro all’anno. Una perfetta dimostrazione di come si possa trasformare un problema in un’opportunità.

Dalle ceneri dell’Italcables nacque così la nuova azienda che produce ancora oggi trefolo e filo per cemento armato precompresso. L’impegno di EnergRed è ora quello di produrre un ulteriore vantaggio competitivo per la cooperativa, condividendo il valore generato dalla scelta di autoconsumare energia 100% da fonte solare.

Senza dover affrontare alcun onere finanziario o gestionale, grazie al servizio Care&Share di EnergRed, WBO ItalCables potrà godere di energia elettrica ad un prezzo record assoluto per il nostro Paese: 94 euro al megawatt/ora per i prossimi 20 anni.

L’impianto fotovoltaico in questione, realizzato completamente da EnergRed a proprie spese,  prevede una potenza installata iniziale di 565 kilowatt picco, ad inseguimento. Ma è solo il primo tassello di un percorso che vedrà svilupparne ulteriori porzioni per cercare di ridurre ancora maggiormente gli impatti ambientali ed economici dell’energia da fonti fossili.

EnergRed rientrerà del proprio investimento attraverso la vendita dell’energia, prodotta a km0, secondo la configurazione SEU.

È stata una grande sfida quella di garantire a WBO ItalCables un prezzo dell’energia in autoconsumo record per il mercato italiano. Il nostro sforzo è andato nella direzione di creare la massima efficienza operativa scegliendo tecnologie ad inseguimento e creando il giusto equilibrio tra la densità di potenza e l’orientamento dei pannelli.

Un vero esempio di come la metodologia Care&share (prendersi cura e condividere) viene applicata: analizzando la situazione e le esigenze del cliente, costruendo un impianto su misura per queste esigenze e condividendo con il cliente il valore generato.

Tutto questo con la passione e la creatività che ci contraddistingue.

 

#powerwithcreativity

TRANSIZIONE ENERGETICA DELLE IMPRESE: L’IMPORTANZA DI ESSERE GREEN

TRANSIZIONE ENERGETICA DELLE IMPRESE: L’IMPORTANZA DI ESSERE GREEN

Le industrie sono sicuramente le maggiori responsabili delle emissioni atmosferiche che impattano nel quadro del cambiamento climatico, a causa della loro dipendenza dalle risorse energetiche e dai combustibili fossili utilizzati per la produzione.

Dopo il boom delle energie a fonte rinnovabile a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni e viste tutte le opportunità offerte dalle tecnologie attuali, per un imprenditore oggi è diventato, se non un obbligo, quantomeno un dovere pensare a soluzioni per rendere la propria attività sostenibile dal punto di vista ambientale.

Ma cosa significa rendere la propria azienda green?

Le aziende che fanno questa scelta adottano misure per la riduzione delle emissioni di carbonio, utilizzando fonti energetiche pulite o il meno inquinanti possibile; mettono in atto interventi di efficienza energetica; avviano procedure di riciclaggio e riutilizzo.

Sebbene questo tipo di interventi necessitino di investimenti iniziali consistenti, da recenti sondaggi è emerso che ormai la maggior parte dei CEO sono consapevoli dei numerosi vantaggi che l’azienda ottiene adottando un’immagine ecosostenibile, e che addirittura la sostenibilità oggi sia diventata indispensabile per avere un’attività di successo.

Oggi i consumatori, infatti, sono sempre più consapevoli dei problemi ambientali e preferiscono acquistare prodotti green, anche se questo vuol dire pagarli un po’ di più. Un’impresa che dimostra di avere a cuore l’ambiente fa sentire ai clienti che è degna della loro fiducia. Questo genera una preziosa forma di pubblicità attraverso il passaparola, ed un aumento della brand reputation non indifferente.

La sostenibilità ambientale aziendale non ha un impatto positivo solo sui consumatori, ma anche al livello interno: attira dipendenti che preferiscono lavorare in contesti green e rende migliore il clima aziendale interno, creando la percezione di lavorare per qualcosa di etico e non solo economico.

Inoltre, grazie ai benefici ambientali e sociali che sviluppano, le aziende della green economy possono usufruire degli eco-incentivi messi a disposizione dal governo e dall’Unione Europea.

Si ha anche una maggiore probabilità di ottenere investimenti privati.

Sono infatti sempre più numerosi i fondi di investimento che concentrano i propri investimenti sulle imprese attente ai temi ambientali.

Noi di Energred vogliamo metterci al fianco degli imprenditori che desiderano intraprendere il percorso verso la transizione energetica. Per questo abbiamo ideato una metodologia proprietaria, che abbiamo chiamato Care&Share, che significa prendersi cura e condividere.

Con Care&Share l’azienda non deve preoccuparsi di investire capitale per dotarsi di un impianto per la produzione di energia a km0. Energred si occupa di tutti i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell’impianto fotovoltaico. Per 12 anni l’azienda è libera di autoconsumare energia green a basso costo, fino alla completa cessione dell’asset a titolo gratuito.

Rendere la propria azienda green con Care&Share di Enegred è gratis e senza pensieri.