La mission di Energred è quella di accompagnare le Aziende italiane nel loro percorso verso la transizione green, dotandole di un impianto fotovoltaico per l’auto-consumo di energia rinnovabile. Per realizzare i nostri obiettivi però, anche noi, abbiamo prodotto in questi anni delle emissioni climalteranti, cosa che va assolutamente in contrasto con i nostri valori. Abbiamo quindi deciso di quantificare queste emissioni con lo scopo di costruire un bilancio di sostenibilità.
Per compensare in modo trasparente ed efficace le emissioni legate alle nostre attività, abbiamo scelto ZeroCO2, una startup innovativa, piena di idee, molta passione e la voglia di cambiare il mondo. Abbiamo scelto di compensare le nostre emissioni tramite soluzioni di riforestazione che siano in grado di generare un impatto sociale positivo sulle comunità locali coinvolte. I progetti toccano più Paesi nel mondo e diverse categorie fragili, a dimostrazione che non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale.
Nel 2022 abbiamo quindi iniziato a dare vita alla foresta di Energred, con la piantumazione di 250 alberi in Guatemala, in Tanzania e in Italia, che ci hanno permesso di compensare l’immissione nell’atmosfera di 83ton di CO2, ovvero quelle che abbiamo prodotto fino ad ora per la realizzazione di circa 8,5 MWp di impianti fotovoltaici (9 kg di CO2 per ogni kWp installato).
Ma vediamo i dettagli di ciascun progetto di riforestazione:
100 alberi in Guatemala
Il Guatemala presenta uno dei più alti tassi di deforestazione delle Americhe. Dal 2001 al 2020 ha perso il 20% della propria copertura forestale, un’area pari a 1,5 milioni di ettari di foreste.
La deforestazione è causata principalmente dall’espansione dell’agricoltura industriale, una su tutte la monocultura di palma da olio. La deforestazione è inoltre agevolata dalla mancanza di opportunità economiche e occupazionali, da mancanze legislative e da intricati sistemi di proprietà della terra. Le foreste bruciano, e con loro interi ecosistemi. Mentre il suolo si impoverisce, i contadini, una volta guardiani di quelle terre, perdono la loro identità ed il loro lavoro. Una parte di popolazione, più povera, non ha risorse per coltivare le terre che abita.
I campesinos sono costretti a vendere le proprie terre a bassissimo prezzo con il sogno di poter emigrare. La maggior parte però finisce per andare a lavorare nei campi, spesso trasformati in monoculture, per salari minimi. Donando gratuitamente alberi ai campesinos, li supportiamo nel coltivare le proprie terre, difendendo la loro identità contadina. Ogni contadino riceve in media 50 alberi da piantare sui propri terreni e la formazione su come farli crescere e gestirli in maniera sostenibile nel tempo. La famiglia, prendendosi cura degli alberi, gioverà dei frutti prodotti: potrà decidere se consumarli o venderli al mercato più vicino. Gli alberi di zeroCO2, essendo innestati nel vivaio, sono in grado di produrre frutta già dopo un anno dalla messa a dimora, generando un impatto concreto veloce ma a lungo termine. Attraverso gli alberi viene ricreata una connessione tra il contadino e la propria terra. Monte Carmelo è una piccola comunità contadina formatasi solo 5 anni fa da famiglie di diverse origini.
Lo stato ha riunito persone e interi nuclei familiari che non avevano terra (o la avevano ma in aree protette) e ha dato in concessione diversi ettari, ma non i mezzi per coltivarli. In tanti avevano promesso alberi in regalo a Monte Carmelo, ma mai nessuno aveva dato seguito alle promesse. Gli alberi di zeroCO2 sono arrivati davvero, costruendo un rapporto di fiducia e collaborazione che dura tutt’oggi. A Monte Carmelo zeroCO2 dona alberi forestali e da frutto che hanno dato alla comunità la spinta necessaria per iniziare a crescere e diventare autosufficiente dal punto di vista ambientale, economico e sociale. La cura degli alberi ha aumentato la consapevolezza ambientale e ha creato un senso più profondo di imprenditorialità, familiare e collettiva. Attraverso vari progetti di piantagione la comunità può sostenersi e svilupparsi: nel 2022 ha dato vita alla propria scuola.
100 alberi in Tanzania
Le foreste in Tanzania coprono il 35% del territorio Tanzano, ma il tasso di deforestazione si avvicina in modo preoccupante all’1,5% annuo. Il paese ha infatti perso circa il 25% della propria copertura forestale negli ultimi 30 anni. In una regione dove l’acqua è di per sé una risorsa limitata,
il riscaldamento globale sta peggiorando la situazione delle foreste. Il terreno si impoverisce, diventando inadatto ad ospitare la vita e trasformandosi lentamente in deserto, con perdita di biodiversità e territori utili alla coltivazione. La desertificazione è anche un problema sociale: i suoli improduttivi costringono le persone a migrare in cerca di terreni migliori. Inoltre l’erosione del terreno distrugge le strade, divide i campi, aumenta l’isolamento e mette in pericolo i bestiami, creando tensioni e conflitti nelle comunità. I progetti di riforestazione di zeroCO2 in Tanzania si sviluppano nel Distretto di Monduli, un piccolo agglomerato di villaggi su un altopiano della Grande Rift Valley. La regione è abitata prevalentemente da comunità rurali Masai, che basano il proprio sostentamento su agricoltura e allevamento ma attualmente non hanno meccanismi per adattarsi ai cambiamenti climatici. Gli alberi di zeroCO2 in Tanzania supportano famiglie contadine nel resistere
alla crisi climatica e contribuiscono all’empowerment femminile: le donne Masai tradizionalmente hanno una posizione sociale bassa nelle comunità e nelle famiglie, e questo le rende maggiormente vulnerabili.
50 alberi in Italia:
L’Italia è il secondo paese in Europa per copertura boschiva, con 9,6 milioni di ettari di foreste e 1,8 milioni di ettari di altre aree boscate, che ricoprono il 40% del territorio italiano. Secondo il rapporto della FAO le foreste in Italia sono cresciute di 270 mila ettari (+3%) nel quinquennio dal 2015 al 2020. Mentre negli ultimi 80 anni sono cresciute addirittura del 75% a causa dell’abbandono delle aree rurali. L’espansione incontrollata dei boschi in Italia può però cadere vittima degli effetti del cambiamento climatico, come le ondate di calore e la siccità, che ogni anno provocano incendi e la comparsa di numerosi parassiti con forti conseguenze sugli ecosistemi. Piantare alberi in Italia con zeroCO2 vuol dire promuovere progetti incentrati su pratiche agronomiche ad alto valore sociale e progetti di frutticoltura e agroforestazione sostenibile in collaborazione con cooperative agricole-sociali, fattorie didattiche e aziende agricole sparse sul territorio nazionale. Attraverso la donazione di alberi alle cooperative, supportiamo
realtà impegnate nell’ambito socioterapeutico e riabilitativo, dell’accoglienza, educativo/didattico e dell’inserimento al lavoro per dare loro la capacità di autofinanziarsi mediante la vendita diretta o la trasformazione dei frutti. Grazie al supporto all’agricoltura sociale è possibile realizzare attività di rilevanza locale, generando benessere per le comunità territoriali e per l’intero tessuto sociale italiano.
E questo è solo l’inizio. Man mano che proseguiremo con la nostra mission continueremo a compensare le nostre attività ingrandendo la nostra foresta.
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