Tecnocupole Pancaldi punta sulle energie rinnovabili con EnergRed

Tecnocupole Pancaldi punta sulle energie rinnovabili con EnergRed

Energia di alta qualità e a basso costo per Tecnocupole Pancaldi, solida realtà industriale con più di 60 anni di storia nella realizzazione di sistemi di illuminazione, ventilazione e sistemi per il controllo di fumo e calore, che ha deciso di compiere un passo avanti significativo verso la sostenibilità ambientale. Tutto questo grazie all’installazione dell’innovativo impianto fotovoltaico realizzato da noi di  EnergRed.

Con una potenza di 184 kWp, a copertura dell’intera superficie del tetto dello stabilimento industriale che si estende per 4500 mq, il nuovo impianto con moduli fotovoltaici di ultima generazione ad alta efficienza, nasce per soddisfare le elevate esigenze energivore di una realtà produttiva che ha saputo distinguersi come eccellenza italiana, nel distretto industriale di Castel San Pietro Terme (BO), area manufatturiera di importanza nazionale. A guidarla un team tutto al femminile: due coppie di sorelle, cugine tra loro, che conducono con orgoglio l’impresa familiare alla seconda generazione, che oggi conta 32 dipendenti e un fatturato che sfiora i 10 milioni. Tecnocupole Pancaldi rivolge le proprie soluzioni innovative a grandi imprese, general contractor e fornitori di coperture industriali.  L’impiego della plastica nell’edilizia, nasce per essere durevole ed adattabile alle esigenze del mercato e con l’applicazione di tecnologie all’avanguardia e di ultima generazione sta, sempre di più, dimostrando come innovazione e attenzione all’ambiente possano andare di pari passo.

Questo progetto mette al centro la produzione di energia pulita, cruciale per noi come azienda altamente energivora, per ridurre la dipendenza da fonti energetiche esterne, utilizzare solo energia green a KM 0, con un importante vantaggio di costo per i prossimi anni. La sostenibilità è al centro della nostra visione aziendale, non solo come responsabilità, ma come valore fondante che guida ogni nostra scelta insieme alla consapevolezza” dichiara il Presidente Michela Pancaldi. “EnergRed si è rivelato fin da subito un partner affidabile ed efficiente, capace di accompagnarci in ogni fase del percorso in una vera e propria partnership in cui i nostri interessi sono assolutamente coincidenti. Questo impianto rappresenta un’altra tessera del più ampio puzzle di azioni che ogni giorno introduciamo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale”.

Il nuovo impianto, che nei primi 25 anni di esercizio arriverà a produrre una quantità di energia paria a 5,9 GWh, oltre al beneficio economico legato al risparmio, avrà un impatto ambientale estremamente positivo, evitando l’emissione di 71 tonnellate di CO2 all’anno.

Collaborare con aziende che condividono i nostri stessi valori è per noi estremamente importante” commenta il nostro CEO Moreno Scarchini. “Questo impianto fotovoltaico rappresenta un investimento concreto per il presente e per il futuro, per noi e per loro: Tecnocupole Pancaldi, che non ha dovuto affrontare nessun costo per la realizzazione né per la gestione dell’impianto, si trova già ad avere una bolletta molto più leggera fin dal primo mese, con un costo dell’energia decisamente più basso rispetto al passato, massimizzando anno dopo anno i benefici legati alla produzione e all’autoconsumo di energia da fonte rinnovabile e diventando in toto proprietaria dell’asset allo scadere del nostro contratto quindicennale”.

RIFORESTAZIONE AD ALTO IMPATTO SOCIALE PER COMPENSARE LE EMISSIONI DI CO2: LA SCELTA DI ENERGRED PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE

RIFORESTAZIONE AD ALTO IMPATTO SOCIALE PER COMPENSARE LE EMISSIONI DI CO2: LA SCELTA DI ENERGRED PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE

La mission di Energred è quella di accompagnare le Aziende italiane nel loro percorso verso la transizione green, dotandole di un impianto fotovoltaico per l’auto-consumo di energia rinnovabile. Per realizzare i nostri obiettivi però, anche noi, abbiamo prodotto in questi anni delle emissioni climalteranti, cosa che va assolutamente in contrasto con i nostri valori. Abbiamo quindi deciso di quantificare queste emissioni con lo scopo di costruire un bilancio di sostenibilità.

 Per compensare in modo trasparente ed efficace le emissioni legate alle nostre attività, abbiamo scelto ZeroCO2, una startup innovativa, piena di idee, molta passione e la voglia di cambiare il mondo. Abbiamo scelto di compensare le nostre emissioni tramite soluzioni di riforestazione che siano in grado di generare un impatto sociale positivo sulle comunità locali coinvolte. I progetti toccano più Paesi nel mondo e diverse categorie fragili, a dimostrazione che non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale.

Nel 2022 abbiamo quindi iniziato a dare vita alla foresta di Energred, con la piantumazione di 250 alberi in Guatemala, in Tanzania e in Italia, che ci hanno permesso di compensare l’immissione nell’atmosfera di 83ton di CO2, ovvero quelle che abbiamo prodotto fino ad ora per la realizzazione di circa 8,5 MWp di impianti fotovoltaici (9 kg di CO2 per ogni kWp installato).

Ma vediamo i dettagli di ciascun progetto di riforestazione:

100 alberi in Guatemala

Il Guatemala presenta uno dei più alti tassi di deforestazione delle Americhe. Dal 2001 al 2020 ha perso il 20% della propria copertura forestale, un’area pari a 1,5 milioni di ettari di foreste.
La deforestazione è causata principalmente dall’espansione dell’agricoltura industriale, una su tutte la monocultura di palma da olio. La deforestazione è inoltre agevolata dalla mancanza di opportunità economiche e occupazionali, da mancanze legislative e da intricati sistemi di proprietà della terra. Le foreste bruciano, e con loro interi ecosistemi. Mentre il suolo si impoverisce, i contadini, una volta guardiani di quelle terre, perdono la loro identità ed il loro lavoro. Una parte di popolazione, più povera, non ha risorse per coltivare le terre che abita.
I campesinos sono costretti a vendere le proprie terre a bassissimo prezzo con il sogno di poter emigrare. La maggior parte però finisce per andare a lavorare nei campi, spesso trasformati in monoculture, per salari minimi. Donando gratuitamente alberi ai campesinos, li supportiamo nel coltivare le proprie terre, difendendo la loro identità contadina. Ogni contadino riceve in media 50 alberi da piantare sui propri terreni e la formazione su come farli crescere e gestirli in maniera sostenibile nel tempo. La famiglia, prendendosi cura degli alberi, gioverà dei frutti prodotti: potrà decidere se consumarli o venderli al mercato più vicino. Gli alberi di zeroCO2, essendo innestati nel vivaio, sono in grado di produrre frutta già dopo un anno dalla messa a dimora, generando un impatto concreto veloce ma a lungo termine. Attraverso gli alberi viene ricreata una connessione tra il contadino e la propria terra. Monte Carmelo è una piccola comunità contadina formatasi solo 5 anni fa da famiglie di diverse origini.
Lo stato ha riunito persone e interi nuclei familiari che non avevano terra (o la avevano ma in aree protette) e ha dato in concessione diversi ettari, ma non i mezzi per coltivarli. In tanti avevano promesso alberi in regalo a Monte Carmelo, ma mai nessuno aveva dato seguito alle promesse. Gli alberi di zeroCO2 sono arrivati davvero, costruendo un rapporto di fiducia e collaborazione che dura tutt’oggi. A Monte Carmelo zeroCO2 dona alberi forestali e da frutto che hanno dato alla comunità la spinta necessaria per iniziare a crescere e diventare autosufficiente dal punto di vista ambientale, economico e sociale. La cura degli alberi ha aumentato la consapevolezza ambientale e ha creato un senso più profondo di imprenditorialità, familiare e collettiva. Attraverso vari progetti di piantagione la comunità può sostenersi e svilupparsi: nel 2022 ha dato vita alla propria scuola.

100 alberi in Tanzania

Le foreste in Tanzania coprono il 35% del territorio Tanzano, ma il tasso di deforestazione si avvicina in modo preoccupante all’1,5% annuo. Il paese ha infatti perso circa il 25% della propria copertura forestale negli ultimi 30 anni. In una regione dove l’acqua è di per sé una risorsa limitata,
il riscaldamento globale sta peggiorando la situazione delle foreste. Il terreno si impoverisce, diventando inadatto ad ospitare la vita e trasformandosi lentamente in deserto, con perdita di biodiversità e territori utili alla coltivazione. La desertificazione è anche un problema sociale: i suoli improduttivi costringono le persone a migrare in cerca di terreni migliori. Inoltre l’erosione del terreno distrugge le strade, divide i campi, aumenta l’isolamento e mette in pericolo i bestiami, creando tensioni e conflitti nelle comunità. I progetti di riforestazione di zeroCO2 in Tanzania si sviluppano nel Distretto di Monduli, un piccolo agglomerato di villaggi su un altopiano della Grande Rift Valley. La regione è abitata prevalentemente da comunità rurali Masai, che basano il proprio sostentamento su agricoltura e allevamento ma attualmente non hanno meccanismi per adattarsi ai cambiamenti climatici. Gli alberi di zeroCO2 in Tanzania supportano famiglie contadine nel resistere
alla crisi climatica e contribuiscono all’empowerment femminile: le donne Masai tradizionalmente hanno una posizione sociale bassa nelle comunità e nelle famiglie, e questo le rende maggiormente vulnerabili.

50 alberi in Italia:

L’Italia è il secondo paese in Europa per copertura boschiva, con 9,6 milioni di ettari di foreste e 1,8 milioni di ettari di altre aree boscate, che ricoprono il 40% del territorio italiano. Secondo il rapporto della FAO le foreste in Italia sono cresciute di 270 mila ettari (+3%) nel quinquennio dal 2015 al 2020. Mentre negli ultimi 80 anni sono cresciute addirittura del 75% a causa dell’abbandono delle aree rurali. L’espansione incontrollata dei boschi in Italia può però cadere vittima degli effetti del cambiamento climatico, come le ondate di calore e la siccità, che ogni anno provocano incendi e la comparsa di numerosi parassiti con forti conseguenze sugli ecosistemi. Piantare alberi in Italia con zeroCO2 vuol dire promuovere progetti incentrati su pratiche agronomiche ad alto valore sociale e progetti di frutticoltura e agroforestazione sostenibile in collaborazione con cooperative agricole-sociali, fattorie didattiche e aziende agricole sparse sul territorio nazionale. Attraverso la donazione di alberi alle cooperative, supportiamo
realtà impegnate nell’ambito socioterapeutico e riabilitativo, dell’accoglienza, educativo/didattico e dell’inserimento al lavoro per dare loro la capacità di autofinanziarsi mediante la vendita diretta o la trasformazione dei frutti. Grazie al supporto all’agricoltura sociale è possibile realizzare attività di rilevanza locale, generando benessere per le comunità territoriali e per l’intero tessuto sociale italiano.

E questo è solo l’inizio. Man mano che proseguiremo con la nostra mission continueremo a compensare le nostre attività ingrandendo la nostra foresta.

 

Energred per il nuovo impianto fotovoltaico di Lavanderia Arizona a Rosignano Marittimo

Energred per il nuovo impianto fotovoltaico di Lavanderia Arizona a Rosignano Marittimo

Con una potenza installata di 144 kWp sul tetto della nuova sede da poco inaugurata,
il progetto testimonia un impegno ambientale forte della lavanderia industriale
con un’importante ricaduta anche da un punto di vista economico.

Lavanderia Arizona, solida realtà da oltre 30 anni punto di riferimento nel settore delle lavanderie industriali nella provincia di Livorno, ha scelto EnergRed per intraprendere la transizione green.

L’impianto fotovoltaico, che sorge sul tetto della nuova sede, ha una potenza installata di 144 kWp.

Molteplici i benefici che derivano dalla scelta green dell’azienda:  la riduzione della dipendenza da fonti energetiche tradizionali, un risparmio sui costi energetici di quasi 400mila euro (per una produzione pari all’80% del valore iniziale al 25° anno di esercizio dell’impianto), e un impatto positivo sull’ambiente. Saranno infatti oltre 40 le tonnellate di emissioni di CO2 evitate ogni anno, pari alla piantumazione di oltre 2mila alberi. Tutto questo senza investimenti e senza pensieri, grazie al modello Care&Share a consumo.

Lavanderia Arizona ha infatti stipulato un accordo di 12 anni, senza nessuna spesa o onere, né per la costruzione dell’impianto, né per la gestione e manutenzione dello stesso, impegnandosi a pagare – con un forte vantaggio economico –  solo l’energia auto-consumata. Al termine del periodo contrattuale, Lavanderia Arizona diventerà proprietaria dell’asset, massimizzando così i benefici legati alla produzione e auto-consumo di energia da fonte rinnovabile.

“Siamo felici di collaborare con una realtà produttiva così solida, in crescita e aperta alle innovazioni, ingredienti fondamentali per avviare progetti a lungo termine: Lavanderia Arizona è il tipico esempio di azienda con cui il nostro modello a lungo termine risulta vicendevolmente vincente, con un’offerta che ci rende unici e competitivi sul mercato” commenta Moreno Scarchini, CEO di Energred, leader nello sviluppo di soluzioni di autoconsumo distribuito nell’energia verde.

La mission di Energred è quella di accompagnare le Aziende Italiane nella transizione energetica, trasformando i costi in opportunità.

Europlastics completa la transizione energetica: energia green autoprodotta con il nuovo impianto fotovoltaico EnergRed e una riduzione annua di 300 tonnellate di CO2

Europlastics completa la transizione energetica: energia green autoprodotta con il nuovo impianto fotovoltaico EnergRed e una riduzione annua di 300 tonnellate di CO2

Sono molteplici le rivoluzioni che hanno interessato negli ultimi anni Europlastics, azienda fondata nel 1999 e specializzata nello stampaggio a iniezione di materiali termoplastici per il settore automotive.

Dotato di una potenza di 486 kWp, il nuovo impianto fotovoltaico realizzato da EnergRed supporta la strategia di sostenibilità di Europlastics volta alla riduzione dei propri consumi ed alla compensazione delle proprie emissioni: ben 292 tonnellate di CO2 evitate all’anno, pari a 3.890 alberi piantumati.

La nostra attenzione verso l’ambiente ha trovato una nuova concretezza con questo progetto di autoproduzione di energiacommenta Antonio Dodaro, CEO di Europlastics. “Abbiamo subito accolto con molto entusiasmo l’innovativa proposta di EnergRed: l’impianto è stato, infatti, finanziato interamente dalla società fornitrice e verrà ripagato sulla base della produzione energetica autoconsumata. Questa nuova modalità di investimento, senza onerose immobilizzazioni finanziarie inziali, ci consentirà una significativa compensazione delle emissioni di CO2, ma anche una importante riduzione dei costi energetici. Fondi che destineremo all’innovazione ed allo sviluppo di prodotti e processi sempre più sostenibili.

Siamo entusiasti di supportare, nel suo percorso di transizione energetica, un’azienda così aperta e consapevole del valore della sostenibilità nello svolgere la propria attivitàaggiunge Moreno Scarchini, CEO di EnergRed. “La sintonia con il management è stata sin da subito immediata, con una visione comune per un futuro sempre più sostenibile.”

  Sull’esempio di Europlastics, tante altre aziende italiane possono e devono aprire gli occhi sull’importanza strategica di dotarsi della capacità di produrre in casa l’energia elettrica di qualità, di cui necessitano per la propria attività. In questo modo è possibile rendersi indipendenti dalle oscillazioni dei prezzi dell’energia e guardare al futuro con positività.

La mission di EnergRed è quella di accompagnare le Aziende italiane nella transizione green, senza costi e soprattutto senza pensieri, con passione e creatività.

 

A VILLETTA BARREA IL 30 MARZO 2024 SI È INAUGURATA LA STORICA CENTRALE IDROELETTRICA RECUPERATA DA ENERGRED

A VILLETTA BARREA IL 30 MARZO 2024 SI È INAUGURATA LA STORICA CENTRALE IDROELETTRICA RECUPERATA DA ENERGRED

Una centrale idroelettrica ferma da anni all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, un patrimonio architettonico e storico che risale al 1910. Grazie al nostro lavoro di recupero, oggi il comune di Villetta Barrea si avvia a diventare la prima “nZEC” d’Italia (Near Zero Energy Community).

Dopo la sua prima inaugurazione nel 1910, la centrale ha cessato di funzionare durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi la distrussero. Fu poi ripristinata nel 1952 dall’Enel, per cessare nuovamente di funzionare negli anni Sessanta del secolo scorso. Più recentemente, venne ripristinata e riaperta ancora una volta nel 1995, ma nel 2015 un’alluvione ne interruppe nuovamente il servizio, ponendola di fatto in uno stato di abbandono, fino all’arrivo di EnergRed che, inserendola nel proprio programma di recupero delle infrastrutture di produzione di energia rinnovabile, l’ha portata a nuova vita concludendo il “revamping”.

“Per tutti noi villettesi è ‘la centralina’, da sempre. Pochissimi borghi possono vantare di possederne una, ma oltre ad essere un bene prezioso per il forte valore sociale che ha per la comunità, la centrale è sempre stata anche un problema per il Comune, perché è quasi proibitivo gestire un impianto del genere senza le adeguate competenze tecniche ed ingegneristiche che essa richiede,” ha commentato Giuseppina Colantoni, Sindaco di Villetta Barrea.

Mantenerne la proprietà oppure cederla a un privato? Questo fu il dilemma da risolvere nell’autunno del 2016 per l’amministrazione comunale. Poi la conoscenza con EnergRed ha cambiato di nuovo le carte in tavola, questa volta, finalmente, in positivo.

Oltre all’iniziativa ingegneristica, noi di EnergRed abbiamo voluto accompagnare il progetto con un percorso artistico e culturale: “Acqua Corrente”, attraverso il quale raccontare passato, presente e futuro della transizione energetica di un’intera comunità, documentando attraverso le immagini il vissuto dei cittadini, portato allo scoperto grazie a un’esperienza immersiva e “sociologica” vissuta in presa diretta all’interno della comunità. “Il libro è stato pensato come omaggio ad una comunità che sa di essere bella e ha l’orgoglio di mostrarsi come tale. Il recupero della centrale idroelettrica di Villetta Barrea non fa eccezione: per noi è un’opera ‘bella’ per la sua utilità per la comunità locale, per l’armonia con il territorio, per la sua funzionalità operativa e per la sua sostenibilità ambientale, trattandosi di produzione di energia rinnovabile. Ecco dunque un pratico esempio di come se ogni opera umana fosse pensata anche come ‘bella’ vivremmo in un mondo sicuramente migliore,” dice orgogliosamente il nostro CEO Moreno Scarchini. A realizzare il progetto tre grandi maestri della fotografia ambientale: Alfredo Corrao, Yvonne DeRosa e Simona Filippini. Il libro resterà a testimoniare questo importante momento, documentando un percorso che trascende gli aspetti meramente tecnici ed economici e diventa un fenomeno sociale. Grazie ad una collaborazione pubblico-privato che ha coinvolto i cittadini, inizialmente anche attraverso l’utilizzo dello strumento del crowdfunding, abbiamo voluto condividere la nostra visione di un futuro basato su innovazione, sostenibilità e su meccanismi di mercato che pongono il cittadino al centro di tutto. Prendersi cura non solo dei clienti diretti ma anche delle intere comunità coinvolte dai progetti e condividerne con esse i benefici sono i principi fondamentali della metodologia Care&Share, con cui EnergRed vuole produrre energia a “chilometri ed emissioni zero” senza che gli utilizzatori interessati debbano affrontare costi, ma godendo solo dei vantaggi di una maggiore sostenibilità.

LA CRISI CLIMATICA IN ITALIA: NON C’È PIÙ TEMPO DA PERDERE

LA CRISI CLIMATICA IN ITALIA: NON C’È PIÙ TEMPO DA PERDERE

Negare la crisi climatica o far finta che non ci riguardi non salverà il nostro Paese dalle conseguenze di una crisi globale, che sta mettendo a durissima prova il nostro territorio e i cittadini.

Quello che è accaduto nel 2023 in Emilia Romagna dimostra ancora una volta che siamo in presenza di eventi meteorologici sempre più intensi e frequenti, che ormai si alternano a ritmi drammatici. Fenomeni una volta unici e rari si moltiplicano, addirittura a pochi giorni di distanza, e non solo in Italia.

 

L’area del Mediterraneo è particolarmente soggetta al rischio climatico: aumento della temperatura media, ondate di calore, scarse precipitazioni, fusione dei ghiacciai stanno erodendo le nostre riserve d’acqua, le alluvioni improvvise o le precipitazioni copiose come quelle di questi giorni moltiplicano l’effetto sul territorio già a rischio.

L’Italia, al centro dell’hotspot climatico del bacino Mediterraneo, è un Paese più a rischio di altri, con aumento di temperatura di quasi 3 °C rispetto al periodo pre-industriale, a fronte di una media mondiale di +1,1 °C. Viviamo in un territorio particolarmente fragile, in cui 12 milioni di persone vivono in aree che potrebbero essere soggette ad alluvioni e vediamo aumentare ogni anno gli eventi di precipitazioni a carattere eccezionale.

Siccità e alluvioni si alternano, con l’effetto di elevare esponenzialmente il rischio. Non agire subito per affrontare la realtà climatica, purtroppo, amplificherà le conseguenze sulla sicurezza e il benessere delle comunità.

La disponibilità di acqua in Italia è calata del 20% negli ultimi decenni: se non arresteremo il riscaldamento globale, la causa principale della riduzione, la disponibilità di acqua potrebbe ridursi in breve tempo del 40%, con punte del 90% in alcune aree del Meridione. L’Italia gode storicamente di una buona disponibilità di acque: è ancora terza in Europa per disponibilità della risorsa idrica (dietro solo a Francia e Svezia), con circa 130 miliardi di m3 disponibili ogni anno. Ma nonostante ciò, siamo il Paese europeo con i più alti livelli di stress idrico.

È indispensabile l’abbattimento delle emissioni di CO2, metano e degli altri gas climalteranti, per evitare scenari e impatti ingestibili: abbiamo poco tempo e l’Italia dovrebbe essere alla testa degli Stati che vogliono le emissioni zero, non in retroguardia come è attualmente.

Per far questo, tra le altre cose, si deve spingere sulle rinnovabili.

In particolare le imprese, principali responsabili delle emissioni climalteranti, devono accorciare la strada verso la doppia transizione, blue e green, in cui tecnologia e sostenibilità vadano di pari passo.

Noi di EnergRed abbiamo la mission di accompagnare le PMI italiane in questa transizione energetica, dotandole di un impianto fotovoltaico per l’auto-consumo di energia a km0. Inoltre, portiamo avanti diverse iniziative di Responsabilità Sociale di Impresa, per aumentare ogni anno il valore che gli investimenti, da noi fatti, anche a favore di comunità o persone fragili o maggiormente esposte a rischi e disastri legati al cambiamento climatico nel mondo. Tra queste il recupero della centrale idroelettrica di Villetta Barrea e la riforestazione ad alto impatto sociale in Guatemala e Tanzania.

 

 

Fonti: avvenire.it

           wwf.it

 

 

CARE&SHARE: SCOPRI LA METODOLOGIA PROPRIETARIA DI ENERGRED

CARE&SHARE: SCOPRI LA METODOLOGIA PROPRIETARIA DI ENERGRED

Energred è una ESCo che da anni opera nel settore delle rinnovabili, con la mission di dotare le PMI italiane di un Impianto Fotovoltaico per l’autoconsumo di Energia Green.

Per raggiungere questo obiettivo ha ideato una metodologia proprietaria detta Care&Share, che si basa sull’attenzione alle esigenze di ogni singolo cliente e sulla condivisione con quest’ultimo del valore generato.

Come funziona Care&Share nel dettaglio?

Grazie ad un’accurata attività analitica e creativa, si arriva a proporre la migliore soluzione per dotare l’azienda di un Impianto Fotovoltaico e iniziare subito il cammino verso la transizione energetica.

Si tratta di un processo in 3 fasi:

  • ANALISI DELLO STATO ATTUALE: Viene analizzata la situazione specifica di ogni cliente, ovvero i consumi, il ciclo di lavoro ed il sito prescelto per installare l’asset. Con l’ausilio delle più moderne tecnologie vengono selezionate le possibilità più adatte a ottimizzare il rendimento abbattendo i costi.
  • PROPOSTA DI INTERVENTO: Sulla base dei risultati della suddetta analisi vengono formulate una serie di proposte d’intervento, con diverse opzioni tecnologiche, consentendo al cliente di scegliere piani di produzione e condivisione personalizzati. 
  • REALIZZAZIONE E CONDIVISIONE: Si passa alla realizzazione degli interventi prescelti, trasformando il valore potenziale in valore reale e condividendolo con il cliente, che avrà sempre sotto controllo il bilancio economico e potrà verificare costantemente i propri margini di guadagno.

Si tratta di un approccio totalmente innovativo.

Energred inizialmente aveva incentrato il proprio core-business sugli impianti in configurazione SEU. Con il tempo però sono emerse necessità diverse per alcuni clienti e l’approccio SEU, pur rimanendo il più vantaggioso per la maggior parte delle realtà, presentava dei limiti in alcuni casi. Per questo motivo Energred ha deciso di ampliare la metodologia Care&Share introducendo altri tipi di soluzioni, 3 in totale:

  • A CONSUMO: non prevede investimenti da parte del cliente, che pagherà solamente l’energia autoconsumata.
  • A PRODUZIONE: non prevede investimenti da parte del cliente, il quale però ha una rata fissa. In entrambi i casi al termine del contratto l’impianto viene ceduto a titolo gratuito.
  • CHIAVI IN MANO: è la classica soluzione chiavi in mano in cui il cliente acquista l’impianto e gode da subito del 100% dei benefici. Energred include la manutenzione ed il servizio di asset managment per i primi 2 anni.

Il Servizio Energia Care&Share include anche la possibilità di installare gratuitamente colonnine di ricarica di veicoli elettrici, per aumentare la produzione e condivisione di valore con l’azienda.

Grazie all’accurata analisi preliminare e all’utilizzo di un algoritmo proprietario, è Energred a suggerire al cliente, con dati alla mano che mostrano i risparmi economici anno per anno, quale sia la soluzione che meglio si adatti alla sua Azienda. In questo modo si può avviare la transizione energetica senza rischi e senza pensieri, affidandosi all’esperienza di un partner qualificato.

IL VIA LIBERA DELL’UE AGLI INCENTIVI ITALIANI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE: ECCO TUTTI I DETTAGLI E COME REALIZZARE UNA CER CON ENERGRED

IL VIA LIBERA DELL’UE AGLI INCENTIVI ITALIANI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE: ECCO TUTTI I DETTAGLI E COME REALIZZARE UNA CER CON ENERGRED

Finalmente è arrivato il tanto atteso benestare da parte della Commissione Europea. L’Esecutivo europeo ha approvato gli incentivi alle CER in Italia, che saranno parzialmente finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF).

Il regime di incentivazione italiano predisposto nel Decreto ministeriale CER è dedicato a tutti quei progetti in autoconsumo con capacità fino a 1 MW.

Due le tipologie di aiuto elargito: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto.

Nel dettaglio, la tariffa incentivante, sul quantitativo di energia elettrica consumato dagli autoconsumatori, va a sua volta distinta in una parte fissa e una variabile: 

  • La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, diminuendo al crescere della potenza installata. (80€/MWh per impianti <200 kWp, 70€/MWh per impianti tra i 200 e i 600 kWp e 60 €/MWh per impianti > 600kWp)
  • La parte variabile varia in funzione del prezzo di mercato dell’energia(Pz), diminuendo al crescere del PZ.

E’ prevista inoltre una maggiorazione tariffaria per gli impianti di CER realizzati nelle Regioni del Centro (più 4 €/MWh) e Nord Italia (più 10 €/MWh).

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40 per cento dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziata mediante l’RRF, ma sarà riservato ai comuni con meno di 5.000 abitanti.

“Le CER nostrane potranno favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e dare un forte contributo per il conseguimento degli obiettivi europei. Noi di EnergRed siamo pronti a svolgere un ruolo importante in questa rivoluzione energetica” dichiara il nostro CEO Moreno Scarchini.

La metodologia proprietaria Care&Share di Energred ha come mission la condivisione del valore creato dagli asset, quindi si applica perfettamente alle CER.

Il ruolo di Energred è quello di finanziare, realizzare e gestire gli impianti, mettemndoli nella piena disponibilità della comunità. I membri della CER EnergRed potranno autoconsumare l’energia green a prezzi calmierati e beneficiare dell’incentivo. Dopo i primi 10-12 anni la titolarità degli impianti torna alle singole aziende o soggetti, mentre Energred potrà continuare ad occuparsi della gestione e manutenzione attraverso dei contratti per i vari servizi.

La Comunità Energetica è il luogo dove creare responsabilità reciproca e impegno comune, grazie al dono dell’energia condivisa che ciascuno fa e porta con sé. Noi di EnergRed vogliamo essere protagonisti e non spettatori, con la passione e la creatività che ci contraddistinguono.

EMERGENZA CLIMATICA SEMPRE PIÙ ALLARMANTE

EMERGENZA CLIMATICA SEMPRE PIÙ ALLARMANTE

«Nei primi 5 mesi del 2023 ben 122 eventi climatici estremi sul territorio italiano: +135% rispetto allo stesso periodo del 2022» avvertono gli specialisti di EnergRed, che avanzano nuove previsioni sul riscaldamento globale al 2050: +2,71 gradi nel peggiore degli scenari ipotizzati e +1,96 gradi nel caso più probabile.

«Bisogna intervenire subito per evitare l’ulteriore aumento delle temperature previsto tra il 2030 ed il 2050» sottolinea l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e CEO di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, un marchio —quello di EnergRed— destinato a diventare iconico come quello del Cavallino Rampante o come quello dellaCoca-Cola, di cui è stato direttore con responsabilità per 6 Paesi per oltre 5 anni.

Esaminando la situazione del 2022, il rapporto Counting the Cost dell’organizzazione umanitaria «Christian Aid» evidenzia che i disastri ambientali —di origine antropica e quindi influenzati dalla crisi climatica— hanno provocato migliaia di vittime, 44 milioni di sfollati e danni pari a 200 miliardi di euro, una cifra pari alla metà dei danni totali causati dagli eventi climatici estremi in Europa negli ultimi 40 anni.

Certo è che l’emergenza climatica sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche e che negli ultimi anni stiamo assistendo a condizioni climatiche straordinarie sempre più frequenti anche nel nostro Paese.

«Solo in Italia di eventi estremi ve ne sono stati 310 nel 2022, con 29 morti accertati. Ma nei primi 5 mesi del 2023 si è registrato un aumento del 135% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con ben 122 eventi estremi» osservano gli specialisti di EnergRed (www.energred.com), riferendosi a quanto riportato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Una tendenza che non è cambiata nei mesi successivi. Questa estate abbiamo infatti potuto assistere a forti ed anomale grandinate che hanno colpito diverse regioni italiane, causando ingenti danni economici.

La stessa EnergRed, prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese senza alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto, ha dovuto subire gli effetti di questi eventi: uno dei suoi impianti SEU, installato presso la Bonora Srl, in provincia di Bologna, è stato fortemente compromesso dalla grandine. L’intervento degli specialisti della “Ferrari del fotovoltaico” è tuttavia stato tempestivo e l’impianto è stato perfettamente ripristinato ed è tornato a produrre in tempi brevissimi, senza alcun costo per il cliente.

«La crisi climatica, che cerchiamo di combattere diminuendo le emissioni grazie al fotovoltaico, ci rema contro. Ormai bisogna convivere con questi eventi climatici estremi, sempre più frequenti anche in Italia. Ma i nostri clienti possono dormire sonni tranquilli grazie alla nostra formula Care&Share per cui pensiamo a tutto noi, compresi gli interventi di riparazione in caso di danni» puntualizza il CEO di EnergRed. Di fronte a questi scenari non si può però rimanere indifferenti e continuare a negare una crisi climatica che è ormai sotto gli occhi di tutti. I dati parlano chiaro: se la tendenza dovesse rimanere quella degli ultimi 20 anni (scenario “most likely”), si arriverebbe ad un aumento di 1,5 gradi nel 2035. Se invece la tendenza dovesse restare quella riscontrata più recentemente, quella degli ultimi 5 anni, lo scenario sarebbe il migliore auspicabile (“best case”) e l’aumento di 1,5 gradi si concretizzerebbe più avanti nel tempo: nel 2042. Ma è anche vero che bisogna tenere in considerazione il fatto che la pandemia da Covid-19 ha portato ad una riduzione delle emissioni di CO2 e questo porta a dover considerare anche un terzo scenario, quello peggiore (“worst case”), con una tendenza più simile ai livelli pre-Covid e quindi un aumento di 1,5 gradi già prima del 2030.

«Di fronte a questa realtà diventa un dovere, soprattutto per le imprese, limitare le proprie emissioni di CO2, le principali responsabili del cambiamento climatico. La transizione energetica non può essere rimandata oltre e noi di EnergRed vogliamo metterci al fianco degli imprenditori in questo percorso verso la sostenibilità» conclude Moreno Scarchini.

I dati storici e le previsioni 2030-2050 sui 3 possibili scenari sono stati elaborati da Dorina Polinari, Marketing Manager di EnergRed, basandosi sui report Sima, sul Global Energy Perspective 2019 di McKinsey e sui dati Lab24 de Il Sole 24 Ore.

Le cause? Tutti gli scienziati concordano sull’origine antropica del fenomeno: con la rivoluzione industriale l’uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica ed altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni. 

Per contribuire a risolvere il problema, EnergRed fornisce i suoi impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese senza alcuna esposizione finanziaria. «Alla base di tutto c’è la nostra metodologia dal marchio registrato “Care&Share”, una metodologia proprietaria innovativa per lo sviluppo di impianti fotovoltaici che si basa sulla condivisione del valore con il cliente e che elimina di fatto il classico vincolo “take or pay” superando ogni modello finanziario e permettendo di pagare solo quello che si consuma, quando lo si consuma» rimarca Moreno Scarchini. Prendersi cura dei clienti e condividere con essi i benefici sono i 2 principi con cui EnergRed vuole aiutare gli imprenditori italiani a produrre la propria energia a “km ed emissioni zero” senza dover affrontare costi ma godendo invece dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: l’obiettivo non è vendere impianti ma gestire la produzione “in loco” di energia da fonti rinnovabili. EnergRed.com ha inoltre sviluppato un algoritmo interno che permette un perfetto dimensionamento funzionale ed economico di un impianto fotovoltaico in configurazione SEU (Sistema Efficiente di Utenza) e che è anche il presupposto per l’attivazione di vere e proprie comunità energetiche, una strada che sarà sempre più necessario percorrere per risolvere il global warming e salvare così il pianeta. 

Certo la situazione è grave. I disastri naturali dell’ultimo anno evidenziano che è ormai indispensabile una più incisiva ed ambiziosa azione climatica che non può prescindere da una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle imprese: non limitare le emissioni di CO2 provocherà nuove reazioni a catena, che peggioreranno ulteriormente la crisi climatica aumentando il riscaldamento globale. Un esempio emblematico di queste «chain reaction» è l’effetto del riscaldamento globale ai due poli del pianeta dove a marzo 2022 si sono registrate temperature record simultaneamente in Antartide e nell’Artico, superiori rispettivamente di 30 e di 47 gradi Celsius rispetto alla norma. «A causa di queste ondate di calore in Antartide si è sciolta in mare la piattaforma di ghiaccio “Conger” e nell’Artico si è iniziato a scongelare il permafrost, andando a “liberare” enormi quantità di carbonio che una volta in atmosfera peggiorano ulteriormente il riscaldamento globale, in un ciclo che — salvo ridurre drasticamente le emissioni prima che sia troppo tardi— si autoalimenta, diventando inarrestabile» avvertono gli specialisti di EnergRed.com.

ELETTRICITÀ SENZA SOLE? È IL FUTURO DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI, SECONDO LA “FERRARI DEL FOTOVOLTAICO” ENERGRED

ELETTRICITÀ SENZA SOLE? È IL FUTURO DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI, SECONDO LA “FERRARI DEL FOTOVOLTAICO” ENERGRED

«I pannelli solari saranno presto in grado di produrre elettricità anche con il buio» spiega Moreno Scarchini, CEO di EnergRed (www.energred.com), la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle PMI senza esposizione finanziaria, nessun vincolo di prelievo, prezzo dell’energia bloccato e cessione gratuita dell’impianto.

Nelle notti stellate, sfruttando il «raffreddamento radiativo», i pannelli solari saranno presto in grado di produrre elettricità anche con il buio. A metterlo in evidenza è EnergRed (www.energred.com), la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici alle piccole e medie imprese, senza alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto.

Nessun vincolo di prelievo dell’energia, prezzo bloccato per l’autoconsumo e cessione gratuita dell’impianto alla fine del rapporto sono gli altri aspetti fondamentali che caratterizzano gli impianti di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, un marchio —quello di EnergRed— destinato a diventare iconico come quello del Cavallino Rampante o come quello della Coca-Cola, di cui peraltro il fondatore della E.S.Co. —l’ingegnere Moreno Scarchini— è stato direttore per oltre 5 anni, con la responsabilità della supply chain in 6 Paesi.

Ma anche con la Ferrari EnergRed ha un suo legame, avendo organizzato lo scorso anno il suo evento “Elettriche Emozioni” proprio nelle fantastiche cornici del circuito di Modena e del Museo Storico Ferrari.

«L’obiettivo è stato quello di mettere in evidenza le “emozioni dell’elettrico” per comprendere le potenzialità che la mobilità sostenibile è in grado di apportare alla nostra vita, nel pieno rispetto dell’ambiente» spiega Moreno Scarchini che ha voluto realizzare l’evento a zero emissioni, bilanciandole attraverso programmi di riforestazione ad alto impatto sociale attivati insieme al partner ZeroCO2.

Cosa rende EnergRed una “Ferrari”? «Alla base di tutto c’è la nostra metodologia dal marchio registrato “Care&Share”, una metodologia proprietaria innovativa per lo sviluppo di impianti fotovoltaici che si basa sulla condivisione del valore con il cliente e che elimina di fatto il classico vincolo “take or pay” superando ogni modello finanziario e permettendo di pagare solo quello che si consuma, quando lo si consuma» risponde Moreno Scarchini.

Una “Ferrari” sì, ma a costo zero. Prendersi cura dei clienti e condividere con essi i benefici sono i 2 principi con cui EnergRed vuole aiutare gli imprenditori italiani a produrre la propria energia a “km ed emissioni zero” senza dover affrontare costi ma godendo invece dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: l’obiettivo non è vendere impianti ma gestire la produzione “in loco” di energia da fonti rinnovabili.

EnergRed ha inoltre sviluppato un algoritmo interno che permette un perfetto dimensionamento funzionale ed economico di un impianto fotovoltaico in configurazione SEU (Sistema Efficiente di Utenza) e che è anche il presupposto per l’attivazione di vere e proprie comunità energetiche, una strada che sarà sempre più necessario percorrere nel prossimo futuro.

Ma le nostre PMI vogliono una utilitaria o la “Ferrari” del fotovoltaico? La domanda avrebbe senso se alla base vi fosse un problema di budget, dilemma che in questo caso non sussiste perchè tutti i costi li sostiene EnergRed: alle nostre PMI rimangono solo i risparmi sull’energia ed una crescita dei valori dei propri asset: ciascuna piccola e media impresa italiana potrebbe mediamente godere di un beneficio di 400 mila euro, che potrebbero essere impiegati per altri scopi: assumere nuovo personale, formarsi su nuove competenze, investire su tecnologie innovative.

«Ed a proposito di nuove tecnologie, per il fotovoltaico abbiamo grandi aspettative» sottolineano gli analisti di EnergRed. Ora —ad esempio— uno studio dell’Università di Stanford ha dimostrato che è possibile generare un flusso di energia dalla differenza di temperatura tra la superficie del pannello solare —più fredda— e l’aria dell’ambiente.

«In questo modo ad essere convertito in energia elettrica è il calore dall’aria circostante» spiega l’ingegnere Moreno Scarchini, plaudendo a questa scoperta di un gruppo di ricercatori di Stanford guidati da Sidhi Assawaworrarit che rivoluzionerà il mercato introducendo pannelli “solari” in grado di produrre elettricità anche in assenza di sole.

I nuovi pannelli consentiranno di produrre energia pulita e rinnovabile anche di notte, riducendo notevolmente le emissioni inquinanti e garantendo un rilevante risparmio economico. Come è possibile? «Sfruttando il “raffreddamento radiativo”» sintetizza il CEO di EnergRed. «Si tratta —prosegue Moreno Scarchini— di un fenomeno che, nelle notti stellate senza nuvole, consente ai pannelli solari di produrre elettricità anche con il buio attraverso la luce infrarossa che si irradia nello spazio dalla superficie dei pannelli stessi aumentandone la temperatura fino ad un livello superiore rispetto all’aria circostante». Il flusso di energia che si viene a generare connesso al dispositivo creato dai ricercatori (un generatore termoelettrico) consente di produrre energia elettrica. «È un fenomeno simile alla brina che si forma sul terreno durante le notti quando le temperature sono di poco sopra lo zero» concludono gli specialisti di EnergRed.